In trasferta con il Frensis di Francesco Ducci
La trasferta al campo sportivo delle due strade evoca sempre ricordi di sfide passate. Che non è una partita come le altre lo percepiamo nei nostri cuori. Le Rondinelle sono comunque la seconda squadra di calcio della città gigliata. Per la prima volta al termine del girone di andata vengono riempiti ben tre pullman da parte del tifo organizzato. Dovremo in futuro abituarci a questa modalità di spostamento visto che in serie C vengono vietate le trasferte a bordo di mezzi propri. Per arrivare all’ impianto nascosto dietro palazzine popolari, si affrontata un dedalo di viuzze dove facciamo fatica a passare tutto in barba alle normali norme viarie e di sicurezza. Ci viene consentito di attaccare gli striscioni dentro al campo di gioco, dove l’ingresso è in corrispondenza del tunnel che va direttamente negli spogliatoi senza che ci siano steward a presidiarlo. Mentre percorro il campo in erba sintetica, mi ricordo una partita di metà anni 80 dove un omino del posto correva lungo la rete di recinzione per offendere i giocatori bianconeri. Alle 14.30 il canto della Verbena saluta i nostri beniamini e il nostro settore si riempie di grida e di colori. Giungiamo così alla fine del primo tempo, sotto di un gol. Vorrei aprire una breve parentesi sui servizi igienici destinati alle signore chiedendomi come trovassero il coraggio di entrare in una specie di gabbiotto fatiscente arredato con due arredi igienici uno dei quali in bilico sul pavimento collassato. Una cosa indegna per una tifoseria come la nostra, ricca di donne giovani e meno giovani, di cittini e di gente per bene che deve pretendere rispetto anche a fronte di un biglietto che non garantisce i servizi più elementari. Purtroppo, non si capisce perché’ un normale cittadino quando passa i cancelli di uno stadio venga considerato un reietto della società dove in quei 90 minuti sfoghi gli istinti animaleschi più meschini. Ma torniamo alla partita che si trascinava verso un pareggio ma un rigore netto, in pieno recupero, porta la Robur a + 14 sulla seconda regalandoci un Natale carico di ottimismo. Sulle rive dell’Arno si sente ripetere che ora che siamo qui si sogna la serie B, se non succederà ce ne torniamo al bar. Buone feste a tutti e appuntamento a gennaio 2024.