IL TRIONFO E IL DECLINO

Il Siena 1981-82 prende corpo attorno a Guido Mammi, rosso allenatore di Reggio Emilia che ha ben lavorato a Padova. Dalla Roma biancoazzurra arrivano Tintisona, Onofri, Piccinini e Piscedda. Da Napoli il portiere Smimmo e l’ala Santino Nuccio, in mezzo all’attacco arriva Coppola. Vengono confermati solo i piu’ giovani e la squadra sembra aver bisogno di un’iniezione di forsoro, esperienza e grinta. Danilo Nannini ed il d.s. Dotti girano l’Italia in lungo e in largo e alla fine portano a Siena Esposito da Fano e Beatrice da Taranto. Il Siena comincia subito con il piede giusto, andando a sbancare il Porta Elisa grazie ad una perla di Nuccio. Mammi fa girare la squadra come un orologio svizzero, in difesa svetta l’ocaiolo Neri, Beatrice ed Esposito dirigono in mezzo al campo sommando alla loro esperienza tecnica e grinta. Davanti il tridente, lusso per la categoria, e’ quasi una scelta obbligata visto che Coppola, Nuccio e Foglietti giocano da fenomeni e sarebbe assurdo lasciarne uno in panchina. A novembre completiamo il quadro con il portiere Buso, che sostituisce uno Smimmo ancora acerbo, ed il centrocampista Zarattoni. In classifica ce la giochiamo con Rondinella e Casoria ma alla fine dell’andata siamo al comando imbattuti, con 9 vittorie ed 8 pareggi nel carniere. Il girone di ritorno scorre via al ritmo del primo ed il 9 maggio 1982 dopo lo 0-0 interno con il Grosseto raggiungiamo aritmeticamente la promozione. Per l’ambiente della Robur e’ l’apoteosi! Caroselli notturni e la classica cena con tutti i protagonisti mettono il suggello ad un’annata memorabile. Per la prima volta approdiamo nella serie C1 e veniamo inseriti nel girone Sud, che ci obblighera’ a comode e brevi trasferte…. Mammi viene confermato e Nannini e Regoli rimpiazzano i partenti con due centrocampisti, Bencini e Del Neri, tre difensori, Gridelli, Pelati e Piccinini, e la mezzapunta Sistici. Per il resto organico e’ quello dell’anno precedente, con Foglietti e Coppola davanti ed il grande Beatrice a lottare su ogni palla. Ma gia’ dalla prima partita a Pescara si capisce che il calcio-champagne di mister Mammi mal si adatta ai campi del sud Italia, che spesso sono delle vere e proprie fosse dei leoni. Il Siena gioca bene, ma spesso soccombe all’agonismo e al gioco duro degli avversari. Nannini, inoltre, accusa tutta la stanchezza dei troppi anni al vertice della società e le incomprensioni con Ennio Regoli lo convincono a passare la mano. Ma purtroppo persone disposte a succedergli non se ne trovano…. E cosi’ mentre Mammi porta il Siena alla salvezza all’ultima giornata, Nannini e’ costretto a rimanere al suo posto ed appronta senza alcun entusiasmo la squadra per il campionato successivo. Alla guida arriva Romano Mattè, con una concezione del calcio molto personale. L’organico e’ carente in piu’ di un reparto ma i primi risultati non sono disastrosi. A far crollare la baracca ci si mette il Bologna che, scivolato in serie C, cerca prontamente il ritorno nella serie cadetta. Per centrare l’obiettivo fa un’offerta al Siena per la coppia Bianchi-Foglietti, alla quale il dottor Nannini, viste le condizioni economiche della Società, non puo’ dire di no. Pero’ la squadra, priva dei due elementi di valore, comincia a perdere colpi su colpi e nonostante l’esonero del mister Mattè, sostituito in panchina dall’allenatore in seconda Galasi, non riesce a conquistare la salvezza. Ancora una volta si deve ricominciare da capo e la Società non dispone di vagonate di quattrini… Pertanto Nannini da’ mandato ad Efrem Dotti di cercare un allenatore bravo, giovane e con limitate pretese economiche. Dal cilindro spunta a sorpresa il nome di Ferruccio Mazzola, allenatore del Cinthya Genzano, buon passato da calciatore ma pochissima esperienza da allenatore. Ma sarà proprio questa la scelta che si rivelerà vincente. Mazzola dimostra di possedere una conoscenza del mondo del calcio che nessuno si aspettava e costruisce con Dotti una squadra coi fiocchi. Jelpo prende posizione fra i pali, Nuccio, Stringara ed Onofri tornano in bianconero dopo un anno di prestito, arriva Calcaterra dall’Inter e due “vecchi”: Ghedin e Desolati. I risultati cominciano ad arrivare, il gioco latita ancora, ma la gente ritorna al Rastrello. Intanto Nannini allaccia contatti con un gruppo di professionisti romani con l’intento di cedergli la gestione societaria. Accanto a Luciano Fabiani, notaio romano conosciuto nel mondo del calcio per essere stato consigliere della Lazio di Chinaglia, viene nominato Amministratore Delegato, nell’aprile del 1985, l’avv. Max Paganini. La soluzione dei problemi societari da’ nuova linfa all’undici guidato da Mazzola, che riesce a compiere il suo capolavoro portando il Siena al vertice della classifica. Ad una ad una vengono superate tutte le altre concorrenti ed il 3-0 al Civitavecchia riporta la Robur in serie C1. Dopo un solo anno di purgatorio ritorniamo sui campi della terza serie!