Il Siena fa i conti. E ci crede

Si apre Stefano Antonelli. Si rende perfettamente conto il direttore che adesso cominciano gli scontri diretti in serie per giocarsi il futuro. In rapida successione Atalanta, Palermo, Cagliari, Genoa, Parma, Pescara e Chievo. Una per volta, sia chiaro, ma tutte assieme rendono l’idea di quel che aspetta il Siena.

Aggrappati al Franchi per riprendere l’inseguimento alla salvezza?
«In casa abbiamo ottenuto dei buoni risultati e sono sicuro che possiamo continuare. Ci serve fare qualcosa d’importante fuori, questa è la verità. Ci manca questo elemento. Siamo fermi all’impresa di San Siro contro l’Inter poi per un motivo o un altro ci è sempre sfuggito quel colpo che può darci una spinta. Se vogliamo salvarci, fermo restando il Franchi, dobbiamo faree qualcosa di più in trasferta».

In classifica, davanti a voi, corrono un po’ troppo?
«Ma, a vedere bene certe distanze si sono accorciate. Prima dovevamo tener nel mirino solamente il Genoa, ora tutto sommato vediamo coinvolte altre squadre come Bologna e Atalanta. Se vinciamo domenica andiamo a 3 punti dai bergamaschi e possiamo continuare a crederci con ancora più convinzione. L’importante è giocare con umiltà e concentrazione».

La Juve è già dimenticata?
«Le sconfitte ti lasciano sempre qualcosa, anche quelle che sono difficili da evitare. Ma non l’abbiamo messa nel conto e quel 3-0 non rende giustizia. Le parate di Buffon, i pali e le traverse hanno complicato oltremodo le cose. Siamo stati come frenati e intimoriti nella prima parte, ma ci siamo sciolti e potevamo pure fare risultato. Nessun dramma, comunque, perché eravamo consapevoli che ci potesse stare».

Emeghara resta sempre una gran bella sorpresa.
«A Torino gli è mancato solo il gol. Solo Buffon in Italia poteva prendere quella palla e mandarla sulla traversa. Il ragazzo si è inserito benissimo e ha già capito molto del nostro calcio. Ha le qualità e la voglia di emergere. Sta dando un ottimo apporto e può migliorare».

L’amichevole di oggi con lo Zenit è una passerella?
«Siamo contentissimi. Ci hanno chiesto di fare questo test e abbiamo accolto la possibilità con gioia. E’ un onore per il Siena confrontarsi con questa realtà. In organico abbiamo 30 giocatori e per quanti sono meno utilizzati è una vetrina per dimostrare di stare bene e di essere pronti».

Ritrovare Neto è un altro motivo speciale?
«L’ho sentito, sta bene ed è felice. Sa di stare in una società prestigiosa. Noi lo riabbracciamo volentieri. Ha lasciato un gran ricordo».

Sestu e Angelo recuperati: ci voleva, no?
«Ottima notizia, soprattutto in questo momento due giocatori così non possono che essere utili. Sono importanti per noi».

Tensioni, ansie, voglia di farcela: cosa può accadere contro l’Atalanta?
«La partita sfugge al pronostico. All’Atalanta mancano dei punti in classifica. Ha un organico di qualità, competitivo in tutti i reparti. Servirà la massima attenzione e lo spirito che nei momenti determinanti abbiamo tirato fuori. Sappiamo di dover fare risultato».

Fonte: Corriere dello Sport