Il Siena di mister Pagliuca ci piace
Lo sappiamo, è ancora presto per pronosticare il futuro del Siena. Quattro giornate sono davvero troppo poche per capire, soprattutto quando la squadra è quasi totalmente rinnovata rispetto all’anno scorso, dove potrà arrivare la nostra squadra. Si potrebbe dare un occhio alla statistica, anche se (ripetiamo) i dati sono troppo pochi, ma se bisogna sognare, facciamolo fino in fondo, soprattutto quando questa è… favorevole.
Nella storica promozione in serie B del torneo 1999-2000, la squadra guidata da Antonio Sala dopo 4 giornate aveva ottenuto 7 punti, frutto di 2 vittorie, un pari ed una sconfitta. Lo stesso ruolino di marcia si ebbe nel campionato dell’ascesa in serie A 2003-2004, mentre nel 2010-2011, la corazzata di Antonio Conte aveva alla quarta giornata 8 punti, mentre nel torneo vincente di D 2014-2015 i punti erano gli stessi di oggi.
Corsi e ricorsi storici servono per sognare, dicevamo, e allora perchè non usarli? Sappiamo tutti benissimo, e questa volta senza equivoci di sorta come nel recentissimo passato, che non si è parlato dal fronte societario di ambizioni esagerate, di certezze assolute, ma solamente di fare le cose nella maniera migliore possibile. Ecco, un tocco di umiltà era proprio quello che ci voleva per farci tornare sulla terra dopo l’ingordigia degli ultimi 2o anni. “Accettare la realtà” doveva essere lo slogan dopo le cadute rovinose, invece abbiamo subito cominciato a rimpiangere le partite con Milan, Inter o Juve e questo non ci ha fatto sicuramente bene. Ora, però, le cose paiono aver preso la strada giusta e quindi possiamo tornare a sognare nella maniera più normale, senza voli pindarici o proclami di imbonitori da strapazzo.
Il Siena di mister Pagliuca ci piace, inutile negarlo. Non conosciamo le potenzialità della rosa, e come dicevamo non sappiamo dove potrà arrivare con solo quattro gare disputate, ma una cosa l’abbiamo capita e cioè che la grinta, il coraggio, la tenacia, paiono essere le caratteristiche principali di questo gruppo. Una rosa abbastanza giovane dove solo pochi o giocatori hanno raggiunto i 30 anni, ma per rappresentare il riscatto dei nostri colori vogliamo prendere ad esempio proprio il giocatore più blasonato Alberto Paloschi. Lo scorso anno non andò bene nemmeno per lui. Infortuni a ripetizione gli hanno tolto la possibilità di mettersi in mostra, ma quest’anno è già uno dei protagonisti. Lotta, incita, gioca e soprattutto segna, lui che ha calcato campi ben più importanti e con ottimi risultati. Un vero esempio per tutti.
E allora mi raccomando, non ci svegliate, continuiamo a sognare perchè “solo chi sogna può volare”! (Antonio Gigli)
Fonte: FOL