Il Siena a Massimo Mezzaroma: nella notte l’addio di Lombardi Stronati
Si è conclusa nella notte la trattativa avviata prima di Natale per la cessione del Siena calcio a Massimo Mezzaroma, il quale diventa il quarto presidente della società toscana in serie A, dopo Paolo De Luca, Pierluigi Fabrizi e l’uscente Giovanni Lombardi Stronati. L’accordo è stato stipulato con la firma del contratto per il passaggio di mano dell’80 per cento delle azioni.
L’assemblea della società bianconera ieri si è protratta a lungo a causa di alcuni problemi procedurali. Ad accordo ormai raggiunto, si è dovuto attendere che tutti gli intoppi fossero superati per procedere alla chiusura formale dell’operazione. Mezzaroma assumerà la carica di presidente, mentre potrebbe scomparire la figura dell’amministratore delegato. Il nuovo cda, composto da nove membri, dovrebbe essere presentato ufficialmente oggi. Ne fanno parte, accanto al nuovo patron, la sorella Valentina Mezzaroma, Pier Paolo Sganga, Giuseppe Bernardini, Giorgio Meo, Massimo Cherubini, Andrea Bellandi, Massimo Brogi, Alberto Parri.
L’avventura di Lombardi Stronati era iniziata il 30 marzo 2007 e conta tre salvezze consecutive, di cui due con il record a 44 punti. Nonostante tutto, l’avvocato romano non è mai riuscito a instaurare con la piazza lo stesso rapporto che poteva vantare Paolo De Luca, artefice della promozione in A. Un rapporto non facile che negli ultimi mesi era diventato addirittura insostenibile, per una pesante contestazione che ha coinvolto tutta la dirigenza. Lombardi Stronati lascia la squadra in ultima posizione, con l’accusa di aver pesantemente ridimensionato la rosa (Galloppa, Kharja, Zuniga e Portanova non sono stati adeguatamente rimpiazzati) e di essere stato ondivago sulla conduzione tecnica, prima il lungo balletto estivo con Giampaolo, poi la sostituzione per tre giornate con Baroni fino all’arrivo di Malesani. Un contrasto eccessivo, rispetto alla salvezza con largo anticipo e i 44 punti conquistati l’anno scorso, che ha fatto infuriare l’ambiente bianconero e convinto il patron a passare la mano.
Nella rottura ha pesato anche il mancato ritorno di Mario Beretta, già artefice delle prime due salvezze di Lombardi Stronati: il tecnico era ormai a un passo dalla panchina, sulla quale si era appena seduto Baroni, quando l’accordo è saltato anche perché la società (che l’aveva già allontanato due volte) non era mai stata troppo convinta dell’operazione. Lì sono iniziate le pressioni della piazza. La Banca Monte dei Paschi, sponsor da 12 milioni di euro l’anno ma anche garante istituzionale, ha operato per settimane, consentendo di chiudere una trattativa non facile con Mezzaroma.