Il progetto c’è, aspettiamo risposte
Il primo atto è stato compiuto. Il progetto per la ristrutturazione dello stadio Rastrello è sulla scrivania del sindaco dopo essere passato per l’ufficio protocollo. Da questo momento inizieranno le valutazioni da parte degli organi amministrativi e nel giro di 90 giorni ci sarà l’ok o la bocciatura.
Il percorso non sarà facile, le prese di posizione saranno tantissime, qualcuna a favore, molte contrarie visto che in tanti hanno già espresso il loro parere senza conoscere il progetto, i tempi, la copertura finanziaria, la fattibilità, gli eventuali vantaggi o gli svantaggi che l’opera comporterebbe. Questo fiorire di pareri basati sul niente sono li a dimostrare che il percorso non sarà in discesa, tutt’altro.
Non rientra nei nostri compiti quello di valutare il progetto nel suo complesso, ma alcune prese di posizione – francamente poco comprensibili e punto condivisibili – si portano dietro inevitabilmente dubbi e sospetti.
Quello che sta succedendo intorno al Siena ha dell’incredibile. In tanti parlano, scrivono e dicono ciò che non si dovrebbe fare, ma ancora nessuno ha detto ciò che si dovrebbe fare, nessuno, ha saputo indicare una soluzione, non LA soluzione, ma UNA soluzione se non quella del fallimento trascurando che il fallimento della Robur sarebbe una sconfitta per tutti, per la città intera.
Mentre scriviamo ancora non conosciamo in tutti i suoi aspetti il progetto presentato, ma con l’atto della presentazione cadono tutte le ipotesi, le dietrologie, le interpretazioni di parte, lasciando il posto all’analisi serena, ciò che gli sportivi e i cittadini chiedono che venga applicata. Tra poco tutto sarà più chiaro, nel bene e nel male.
Se il progetto è valido e contempla tutti i parametri necessari per la sua fattibilità gli dovrà essere riconosciuto, così come, in caso contrario, dovrà essere accantonato e cercare altre strade.
Il sindaco Bruno Valentini ha dichiarato che reciterà il difficile ruolo di arbitro imparziale e già questo è un punto di partenza importante. Riponiamo fiducia nel suo operato e gli facciamo gli auguri più sinceri, perché ne avrà bisogno. Resistere alle tante pressioni che riceverà – di cui abbiamo già notato qualche avvisaglia – non sarà facile, ma siamo convinti che cercherà di garantire gli interessi della comunità che è stato chiamato a guidare.
Se il Siena è sull’orlo del baratro la colpa è sicuramente di chi l’ha gestita fino ad oggi, ma identiche responsabilità le hanno chi ha indotto e appoggiato quelle dinamiche che hanno innescato il viaggio verso l’abisso. Se il piano stadio avrà tutti i crismi per la sua realizzabilità, dovrà essere, nei limiti delle competenze e della legislatura in vigore, essere appoggiato, viceversa dovranno essere spiegati i motivi, anche perché nessuno è più disposto a subire scelte imposte e non condivise. (nn)
Fonte: Il Fedelissimo in distribuzione in occasione di Siena-Empoli