Il fantasma del Rastrello

Come nei migliori film horror c’è un fantasma che aleggia sopra il Rastrello. Non parla per evitare il contraddittorio, ma scrive spesso e sempre nel tentativo di dimostrare che il padrone del vecchio maniero è lui. Se la lettera a Babbo Natale è ormai diventato un cult nella storia della Robur, quella di ieri non è da meno, un esercizio mal riuscito perché se è vera l’entità dei numeri riportati, si è dimenticato di altri non meno importanti, quelli che ci fanno stare con il fiato sospeso. Giusto rendere merito ai risultati ottenuti dalle giovanili, ma sarebbe stato più corretto e forse apprezzato riconoscere le grandi difficoltà trovate dal settore lungo il cammino, superate solo dalla grande abnegazione degli allenatori, dei collaboratori, dei ragazzi e dei loro genitori. Sui risultati della prima squadra, poi, sicuramente si poteva fare di peggio, ma alla luce dei risultati ottenuti fino ad ottobre, anche di meglio. Elogi per tutti, da Pagliuca a Tarantino, da Napolitano a Ferroni e Di Chio, con qualche graffio nei confronti di chi è stato fatto fuori perché non allineato al fantasma-pensiero.  Non mi interessa entrare nei particolari, tutti i tifosi sanno cosa è successo, ma ancora una volta mi vedo costretto a ricordare che…un bel tacer, non fu mai scritto. Giusto rimarcare i risultati raggiunti, ma dei due punti di penalizzazione ne vogliamo parlare? Dei collaboratori ancora non saldati? Dei fornitori? E di tante altre situazioni simili? No, questo non importa, ci mancherebbe, evidentemente ha la memoria corta, diciamo così. Le esternazioni del Fantasma del Rastrello, pubblicate ieri sulla pagina di ACR Siena, al di là dell’opportunità di averle scritte, devono essere interpretate, ma non è facile, perché tra i tifosi della Robur ci sono infinite professionalità, ma nessun Ghostbusters, l’unico che in questo momento servirebbe davvero. (Nicnat)

Fonte: FOL