Il calendario si fa difficile, ci vuole il Siena che ci ha fatto innamorare

Ci risiamo. Avevamo creduto in un’annata almeno tranquilla sia sul piano sportivo che su quello societario e invece non siamo nemmeno a Natale che tutto pare, ancora una volta, maledettamente complicato. Se sul discorso societario non vogliamo addentrarci (almeno per ora, vediamo dopo il 16 dicembre, data importante…) cerchiamo di puntare l’attenzione sul lato sportivo, quello che dovrebbe contare di più. Le assenze, troppe e importanti hanno tolto al Siena elementi importanti per poter pensare di fare risultato e gioco su un campo come quello della rivelazione Gubbio. Domani qualche giocatore tornerà a disposizione, ma l’emergenza è ancora viva e vegeta. Aspettando gennaio non possiamo più permetterci di perdere punti importanti soprattutto tra le mura amiche. Arriva il Fiorenzuola, altra squadra che pare andare oltre le aspettative, occupando il terzo posto in classifica. E’la prima partita di un poker da far tremare i polsi, visto che dopo il Fiorenzuola incontreremo Entella, Ancona e Reggiana. Calendario, duro, durissimo, ma forse è meglio così. Dopo queste quattro partite potremo capire davvero quanto vale il Siena targato Pagliuca, vedremo se i sogni potranno diventare realtà o quasi, o se finiremo a giocare l’ennesimo campionato senza velleità e ambizioni. Dall’8 di gennaio, giorno di Reggiana- Siena, ogni riserva sarà sciolta e noi tifosi saremo in grado di criticare e osannare una squadra che per ora ci tiene col fiato sospeso alternando prestazioni super ad altre da dimenticare. Per il resto, non è compito di noi tifosi intervenire direttamente sulle questioni societarie, noi possiamo solo monitorare e capire se certe voci sono frutto di cattiverie o verità. I nodi vengono sempre a galla e vedremo se questa volta è quella giusta, cioè avere una società solida e concreta o se siamo ricaduti nelle maglie di giochi e giochetti più grandi di noi, dove a rimetterci sono sempre e solamente i tifosi. Vogliamo pensare positivo, come cantava Jovanotti, ma è sempre più difficile. Forza Robur! (Antonio Gigli)

Fonte: FOL