Il Bicchiere a cura di Federico Castellani

E siamo ancora qui. Eh già. A cercare di parlare della partita, dei nostri amati colori bianconeri e dei loro rappresentanti in campo. A cercare appunto. Perché non è facile astrarsi da tutto quello che circonda e accade puntualmente da un po’ di tempo intorno al pianeta Robur. Proveremo anche se con fatica a far finta di niente. A provare a credere che in fondo quel che conta è vincere o perdere o pareggiare. Ma non è così. Ieri sera a fronte di un avversario ostico per tradizione abbiamo sfiorato una vittoria che sarebbe stata sinceramente giusta solo per il fatto di aver visto undici leoni in campo che ce l’hanno messa tutta anche se stanchi e forse frastornati da quello che accade fuori dal campo. Oltre la prodezza balistica e gesto tecnico di un immenso Paloschi che, per un attimo, ci riporta a goal visti e fatti in altre categorie. Grazie Alberto.

Mezzo pieno

Il goal di Paloschi è valso il costo del biglietto. Ce lo ricorderemo come tanti altri. Ma ce lo ricorderemo ed è ormai stabilmente un beniamino del pubblico. Una curva che non è immensa nel numero ma lo è nel calore, nella passione, nell’unità che sta ritrovando. Martedì è stata fantastica. Gli stessi interpreti, i giocatori, lo hanno riconosciuto e ringraziato a fine partita. Ieri, dopo la partita, sono accorso ad abbracciare un vecchio caro amico, Max Canzi, allenatore del Pontedera e uomo mai dimenticato a Siena nonostante abbia fatto parte anche lui di momenti poco felici ma tutt’ora amico fedele e brava persona, innamorata di Siena e di noi senesi. Anche questo fa il bicchiere mezzo pieno.

Mezzo vuoto

Ho visto una squadra, nel secondo tempo, stanca e anche frastornata perché sembrava non capire, lei e noi tifosi, come si doveva giocare. Incapaci di organizzare una manovra di alleggerimento, affidandosi solo a rinvii “alla viva al Parroco”. Male, malissimo gli innesti che sembravano fuori partita e incapaci di lottare con la stessa determinazione dei compagni. Costretta anche al completo a subire la veemenza e freschezza del Pontedera che, come Olbia e Montevarchi, ci ha costretto per lunghissimi tratti a fare fortino nella nostra area. Poi inevitabilmente una carambola e il pareggio reso più amaro perché è arrivato quando si era in dieci e ad una manciata di secondi dalla fine. Ecco, sono riuscito a parlare di calcio. Nonostante tutto il caos. Qualcuno ne sarà contento ma i problemi enormi, noti a tutti o almeno a quelli che non girano la testa dall’altra parte, rimangono e si spera che vengano risolti velocemente: o in una maniera o nell’altra.

Forza Siena Forza La Robur

Fonte: Fol