Il Bicchiere a cura di Federico Castellani

Con stasera si chiude il cerchio soft. Le tre squadre fanalino di coda. Già da martedì si alza l’asticella con un Pontedera che, nonostante le ultime debacle verrà come da tradizione a vendere cara la pelle. Speriamo che nonostante il freddo pungente la partita sia caliente. Sarà finito, finalmente, questo intermezzo noioso del mercato che tanto, troppo, disturba i nostri sonni da anni. Abbiamo perso un protagonista per i motivi noti a tutti e che proprio ieri sera a Pontedera è stato il migliore. Non ci fa sorpresa. Peccato avere dei dirigenti così lontani e così difficili da capire. Ma al momento questi sono. Tornando alla partita sicuramente non è stato una bella prestazione anche se Albertone Bum Bum aveva subito marcato il territorio con un goal dei suoi. Poi piano piano ci siamo spenti e buon per noi che l’Olbia è apparsa poca cosa a prescindere da un grande Ragatzu e che non è una novità. Quanto comodo ci farebbe a proposito! Comunque un altro piccolo passo verso una salvezza tranquilla. E poi da rimarcare la netta posizione della curva che si è schierata senza se e senza ma. Diciamo che la piccola parte di non estimatori si è accresciuta. Appare sempre più isolata nel suo auto esilio la società dell’Ing. Emiliano Montanari.

Mezzo pieno

Tutto sommato avere un Paloschi così nel motore fa piacere. Se riesce a tenersi a questi livelli fisici e prestazionali non sarà difficile vederlo in ampia doppia cifra. E poi la buona prova del ragazzone in porta. Un misto di simpatia, umiltà che fa piacere. Ne abbiamo bisogno. Infine una curva, giovane ed entusiasta che indomita fra un coro contro la dirigenza e uno per incitare la squadra abbraccia, come giusto che sia, i giocatori alla fine di una partita certamente non esaltante.

Mezzo vuoto

Partita brutta che sembrava invece indirizzarsi in ben altri binari. Poi la flessione quasi impressionante nella ripresa dove è sembrato accontentarsi per un pareggino salvezza. Credo però che non sia facile giocare in questa situazione generale. Un dirigente prima faro di riferimento per tutti giocatori e tifosi ora messo in castigo (forse perché offuscava il Re Sole?). Una situazione interna che, sembra, non idilliaca. E poi rumors politici, tifosi, giocatori, stampa in subbuglio. Tutti preoccupati giustamente di tutto quello che gira intorno al mondo Robur da qualche tempo. Questo a Siena e da qualche anno a questa parte sembra la normalità. Tapparsi gli occhi, nascondere il capo sotto la sabbia e attaccarsi al mero risultato-vittoria-sconfitta o pareggino- è un falso obiettivo ed è profondamente sbagliato. Il gioco del pallone non è come avvitare dei bulloni e scrivere a macchina in un ufficio. Richiede voglia, sacrificio ma anche spensieratezza, tranquillità desiderio di condividere entro e fuori il campo il meraviglioso mondo del calcio. Se non si capisce questo è meglio mettersi da parte ed occuparsi d’altro. Forza Siena, forza La Robur

Fonte: FOL