Il Bicchiere a cura di Federico Castellani

Un Siena alla Rolando Petri. Famosissimo podista italiano. Mentre stavamo per assistere al consueto psico-dramma (sportivo) con una sconfitta oramai dichiarata, da una punizione lontanissima parte una parabola perfetta che si va a stampare esattamente all’incrocio. Sulla palla vagante, finalmente, un centroavanti che si fa trovare nel posto giusto al momento giusto e come da suo mestiere insacca. Un goal insperato anche dal più ottimista dei tifosi che ci permette di restare in scia. Sia chiaro… niente è ancora definito e forse non lo sarebbe stato anche dopo una sconfitta. Sconfitta che però ci avrebbe prostrato e demoralizzato oltremodo, tanto da rischiare la débâcle finale. E invece quel gollonzo potrebbe dare l’anelito per arrivare al traguardo. Come Rolando Petri.

Mezzo vuoto

Squadra sgonfia. Priva di soluzioni. Incartata su se stessa e incapace di creare se non con palla da fermo. Giocatori che non ne possono più e caracollano fin dai primi minuti e dove la palla fra i piedi scotta come fosse di fuoco. Sempre un passaggio a quello dietro, a quello più vicino. Difficile intravedere, in questo stato di forma generale, spunti o lampi tali da creare situazioni favorevoli. Andiamo avanti e meno male che l’abbiamo raddrizzata. Ennesima defezione per espulsione che costringerà ancora a rivedere l’assetto. Bianchi out per somma ammonizioni. Guberti stanchissimo e Pezzella con due caviglie doloranti. Intanto, alla luce dei risultati siamo costretti a vivere sulle altrui sventure per garantire, a circa 42 punti, la salvezza. Come sempre accade in ogni campionato.

Mezzo pieno

Un Lanni ancora una volta SUPER. Neutralizza tutto. Un portiere da alta categoria. Il resto un buon Fabbro, volenteroso e fastidioso. Bianchi che regge botta e lotta. Infine un Ardemagni che, bontà sua, si ricorda del gran centroavanti che è stato e si avventa su quel pallone facendo il suo mestiere. Il goal. Ora a Pontedera. Luogo storicamente fastidioso in cui dovremo scendere in campo all’ultimo sangue. Non si fanno prigionieri. Forza Padalino! Forza Siena e Forza la Robur

Fonte: FOL