Il Bicchiere a cura di Federico Castellani
Non c’è pace e continuità per il Siena targato Maddaloni. Stop and go. Dopo una vittoria sul filo di lana ecco una sconfitta che fa male. Fa male perché comunque ieri c’era una bella cornice di tifosi che seguono con passione e entusiasmo una squadra che invece li tradisce nel momento in cui dovrebbe spiccare un volo. Sarà per un’altra volta ma questa partita ha, ancora di più, mostrato che ci sono dei problemi. Non fosse altro per l’esternazione di un inconsueto Perinetti. Mai, nel lungo rapporto avuto con questa piazza, il Direttore si era lasciato andare a simili dichiarazioni. Dichiarazioni che certo non passeranno inosservate: né dentro né fuori l’ambiente bianco nero. Ma è bene chiarire che Perinetti non è uno Yes Man. Ha l’esperienza, l’autorità e le capacità per fare la voce grossa. Ora lecchiamoci le ferite e ripartiamo con meno convinzioni e certezze allo stesso tempo: non siamo una grande squadra e un grande gruppo. Il nostro campionato si attesta in un onorevole quarto posto ben al di sotto di compagini emiliano-romagnole che hanno sicuramente qualcosa in più. Lottiamo per il quarto. E va bene così. Cerchiamo di non buttare via “il bambino e l’acqua sporca” per dirla alla senese.
Mezzo vuoto
Riprendendo le dichiarazioni del DS, eclatanti, ce ne è per tutti. A 360°. Lui correttamente se ne assume le responsabilità di questo momento down e si attira così le attenzioni mediatiche. Tornando alla partita mi sento di criticare aspramente l’impostazione. Ancora una volta alla ricerca di soluzioni fantasiose che da una parte indispettiscono e rendono un favore all’avversario costringendo un giocatore preso per esterno o trequartista a fare il centroavanti. Centroavanti lasciato per 65 minuti in panca. Fra l’altro, in un certo senso, sconfessando l’operato di chi l’ha portato come punta di riserva. Dall’altra concedendo un vantaggio enorme alla Lucchese. Squadra buona ma non trascendentale e che con un “mezzo “tiro ha preso l’intera posta godendo di almeno 65 minuti di inconsistenza offensiva bianconera. I miracoli alle volte accadono. Ieri non accaduto. Se 2000 persone dopo Olbia e 250 ieri non capiscono certe scelte forse sarebbe il caso di fare ammenda. A meno che non si sia arrivati a portare il verbo. Ma i risultati stanno a dimostrare l’esatto contrario. Ripeto: pane e salame: questa è la serie C a certi livelli.
Mezzo pieno
La classifica ci arride ancora e ci permette di stare sempre in una posizione consona alle aspettative minime. Una sorta di” Se Atene piange Sparta non ride”. Certo che solo questo lenisce il disappunto facendo nota infine che questa squadra non riesce a trasmettere in continuità emozioni. Non dà mai l’impressione e con convinzione di essere superiore all’avversario. Mai. Una sorta di ibrido: non tanto forte da imporre la sua Legge non tanto umile e decisa da giocare con intensità: con la “Garra”, “a cazzimme” o più banalmente “attributi”. Moscia, scolastica e che vive sulle accelerazioni del Disanto di turno ieri per altro ben controllato. Ora però guardiamo avanti. L’avversario di turno dovrebbe essere abbordabile: ultimo. Anche se è un derby e mai dire mai. Occhio! Forza Siena e Forza la Robur
Fonte: FOL