Il Bicchiere a cura di Federico Castellani

Continua la folle corsa per raggiungere il risultato minimo di questa disgraziata annata. Un posto al sole, si potrebbe parafrasare. Posto che va condiviso in gran parte con quegli indomiti tifosi che hanno seguito, incoraggiato, esultato e spesso inveito, ma che non hanno mai lasciato sola la squadra, che anche nei momenti più neri ci sono stati e ci sono tutt’ora. In altra parte alla squadra che comunque è riuscita,  quando più quando meno, a far quadrato e andare avanti in situazioni che definire complesse è un eufemismo. Ma ci siamo ancora e il traguardo minimo è raggiunto. Un ultimo sforzo sperando poi che altri ci diano una mano. La partita di ieri ha mostrato dei bianconeri tarantolati ma sconclusionati, contro degli avversari ben guidati in panchina e in salute psico fisica, atletica e tecnica superiore. Ma quando si getta il cuore oltre l’ostacolo ci si può fare e così è arrivato l’insperato pareggio all’ultimo minuto. Speriamo che sia così anche per quello che riguarda l’aspetto societario giunto ai minimi storici. Una tribuna d’onore desolatamente vuota che ci riporta alla famosa frase… “I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano discese con orgogliosa sicurezza”. Parola d’ordine: Montanari…(e i resti della tua truppa)….vattene!

Mezzo pieno

Il goal arrivato all’ultimo con una geniale intuizione di Orlando subentrato e un mai troppo osannato Francesco Disanto.

Mezzo vuoto

Tanti rimpianti di quello che poteva essere e di una normalità che Brogi ha ben sottolineato e di cui abbiamo tanto bisogno: non programmi triennali, mirabolanti stadi per improbabili partite ma un onesto, tranquillo dignitoso campionato che ci fa desiderare la domenica di andare allo stadio a tifare i nostri colori e farci smettere di essere, nostro malgrado, ragionieri tifosi. Forza Siena, Forza la Robur.

Fonte: FOL