Il Bicchiere a cura di Federico Castellani

Un’altra prova insipida: per il gioco espresso e per la inconsistenza dell’avversario veramente modesto. Su dodici punti a disposizione della triade russo lettone armena ne abbiamo portati a casa uno. E siamo a 10 punti dalle prime. Cosa dirà la Holding? Ci sarà un confronto? Perché ora, cari poveri fossili di un calcio trapassato, il calcio si fa così. Ce lo assicurano dalla Società eminenti esponenti dello Staff tecnico.  Mah!.  Ai tempi nostri ce ne sarebbe stato abbastanza per sostituire di sana pianta lo staff tecnico. Ma aspettiamo con ansia le idee dell’innovatore Gazzaiev quando arriverà il trasfert. Hai visto mai. La speranza non muore mai anche se sta poco bene.

MEZZO PIENO

Un inizio un po’ più ordinato frutto però di una avversario che non ti pressava quasi mai e ben poco produceva in fase offensiva. Qualche bella parata del portierino ospite ma occasionale e poi ben poco da salvare. Tanti passaggi spesso sbagliati per lo più a vanvera e presuntuosi. Lenti, compassati e che ci siamo spenti con il passare dei minuti come in una partita di fine stagione. Che tristezza! Umiliante.

MEZZO VUOTO

Ce n’è da parlare per la Holding. A partire dalla formazione iniziale con una punta e due mezze punte letteralmente inventate: Nunez ancora una volta impalpabile e Gerace fuori dal gioco. Ancora un terzino sinistro schierato a destra. Gibilterra ai box. (ma non doveva giocare dall’inizio??). Guidone solo e isolato ,quasi sempre spalle alla porta. Mamudov ,pur subentrato, che si muove lentamente a passi quasi felpati alla ricerca vana di colpi ad effetto. Mamma mia. Ma l’hanno capito in panca che siamo in 4° serie o si pensa di dispensare pillole di calcio come si fosse in Premier League? Ci vuole gamba, corsa, agonismo. Il resto se c’è bene ma non cerchiamo la Luna. Cominciamo a riporre le bandiere in attesa dei famosi rinforzi di eccezionale qualità promessi. Sempre che la Holding, dopo opportuna verifica e controllo, dia il suo lascia passare.

Fonte: FOL