HA DA PASSA’ ‘A NUTTATA

Eravamo tornati da Parma fiduciosi, quantomeno per la grande carica mostrata dai bianconeri al “Tardini”. Il derby col Livorno ci ha invece sprofondati nel buio più fitto, in un incubo sportivo che ha pochi precedenti anche a Siena. Una premessa sembra indispensabile: nessuno, neanche il tifoso della Robur più ottimista, poteva pensare – salendo in serie A – di rimanerci in eterno, per una sorta di diritto divino. Finora soltanto l’Inter e il Parma, oltre a noi, non hanno mai conosciuto le pene di una retrocessione.

I soliti gufi pensavano addirittura che il Siena, dopo il primo campionato, sarebbe subito sceso di categoria. E invece, alla faccia di tutti, la Robur si trova a disputare CON ASSOLUTO MERITO il quinto torneo consecutivo di A.

Ogni tifoso appena appena smaliziato sa come va il calcio: una stagione tutto gira liscio. L’anno successivo magari giochi meglio ma tra pali, infortuni, rigori contro o magari soltanto per com’è messo il calendario o per un autogol, si finisce di sotto.

Non è questo il problema. Sappiamo bene come lo scudetto del Siena sia rappresentato dalla salvezza, da cogliere magari all’ultimo minuto su rimpallo o comunque sia. Anche la fortuna influisce sull’esito di una annata.

Dopo la disastrosa partita col Livorno, siamo sinceri, siamo tutti a terra, arrabbiati neri. Grazie a  Dio, ora giunge la sosta e speriamo che la Società, se esiste e ha voce autorevole, ne approfitti per far chiarezza e prendere alcune, necessarie, decisioni. Questa sembra essere l’ultima chiamata per iniziare a risorgere. Poi resterà solo il baratro. Vedendo che al momento niente è perduto, in termini di classifica, mollare adesso sarebbe davvero un delitto.

Al principio dell’estate ci piacque il progetto a lungo termine illustrato dal tandem Zanzi-Gerolin, cui però è seguita una campagna acquisti incerta che ha lasciato scoperti o deboli alcuni ruoli.  

Va bene la proiezione verso il domani, ma al domani si deve giungere IN PIEDI.

Ipotizzando il futuro del Siena si è spesso fatto positivo riferimento alle vicende dell’Udinese dimenticando che la squadra friulana: a) da anni e anni non lotta per la retrocessione; b) schiera stabilmente almeno 2-3 campioni in formazione; c) schiera abitualmente altri 4-5 giocatori di assoluto livello. Facile, in questa situazione e senza acqua alla gola, lanciare giovani! Vi sembra la stessa situazione della Robur?

Scrivere del Siena oggi in termini negativi, è fin troppo facile. Chi potremmo salvare, dal disastro del derby? La Società, il Presidente, l’Amministratore Delegato, il tandem Zan-Gero, Mandorla, gli stessi calciatori? Ieri anche i raccattapalle parevano inebetiti: o arrivavano in campo 4 palloni o nessuno…

Troppo brutto il tutto per essere vero. Col cuore in mano, tuttavia la tifoseria bianconera ancora spera, è convinta e lotterà unita affinché il quadro si chiarisca, giuste decisioni vengano assunte e chi ama la Robur mostri gli attributi o se ne vada!

La nostra città non avrà una tradizione calcistica come il Real Madrid o il Milan ma cento e passa anni di calcio vissuto sempre con orgoglio meritano comunque RISPETTO. Via da qui gli arrivisti, i furbetti del quartierino, i mestatori e i ciucciasoldi. Si può vincere o perdere, salvarsi o retrocedere ma sempre e solo per le vicende del campo e dopo aver sputato l’anima sul terreno di gioco sino all’ultimo minuto dell’ultima partita.

Troppo buio. Ma chi ama la Robur lo sa, chi ha un Sogno bianconero in petto lo pretende: ha da passà ‘a nuttata.

(Riccardo Benucci)

Fonte: Fedelissimi