Guidone: “Gli errori dell’anno scorso non sono serviti. Spero che la Robur si salvi e riparta al meglio”

Arrivato a Siena con l’idea di poter puntare al salto in Serie B, si è ritrovato a fare il capitano della Robur nel massimo campionato dilettantistico in seguito alla mancata iscrizione dell’estate 2020. Nei suoi due anni in bianconero, caratterizzati da tante reti e dalla vittoria del Fedelissimo d’Oro, Marco Guidone ne ha viste e vissute di ogni tipo. L’attaccante lombardo si è poi spostato a Ravenna, dove sta inseguendo quella promozione sfuggitagli un anno fa. “Mancano ancora nove partite ma finora è una stagione molto positiva. Siamo agganciati alla vetta, stiamo facendo un campionato importante esprimendo un bel gioco. Mi sto divertendo – racconta l’ex bianconero al Fedelissimo Online – speriamo vada ancora meglio alla fine”.

Hai trovato differenze con il Girone E?

“I gironi più o meno si equivalgono. Però il Rimini della situazione l’anno scorso non c’era nel nostro. Il Montevarchi non era paragonabile, le prime due hanno un passo diverso. Forse lo scorso anno c’era un po’ più equilibrio tra le prime 3-4”.

Riavvolgendo il nastro alla scorsa stagione, qual è il bilancio che ti viene da fare a distanza di mesi?

“È stata una stagione travagliata, con tantissime difficoltà. La squadra fu fatta all’ultimo, nonostante questo si creò subito un buonissimo gruppo. Poi però sappiamo tutti come è andata: ci sono stati troppi cambiamenti e troppe cose fuori dal campo a cui pensare”.

Avete comunque avuto il merito di raddrizzarla.

“Sì, in qualche modo l’abbiamo risollevata andando ai playoff, che erano diventati l’obiettivo richiesto dalla società. Con l’ingresso agli spareggi abbiamo fatto sì che si potesse concretizzare la possibilità di ripescaggio. Tutto sommato non è stata drammatica”.

La parentesi con i tecnici stranieri ha segnato inevitabilmente il campionato. Viene da chiedersi con quale spirito vi presentavate agli allenamenti durante quel periodo.

“Per noi era tutto nuovo, soprattutto per i ragazzi giovani è stato veramente difficile. Abbiamo sempre cercato di non perdere la testa ma le difficoltà erano tante, a partire dalla lingua. Forse aver avuto qualche giocatore esperto in più avrebbe aiutato”.

Da allora provaste una rimonta quasi insperata. A tuo avviso poteva essere fatto anche qualcosa di più?

“Dal ritorno di Gilardino secondo me abbiamo fatto il massimo. Mi ricordo che eravamo indietrissimo, quasi in zona playout, però alla fine l’obiettivo è stato raggiunto. È vero che con i se e con i ma non si va molto lontano, ma se fosse rimasto Gilardino e a gennaio avessimo fatto qualche ritocco avremmo probabilmente fatto un altro campionato”.

L’anno scorso affermasti che avresti rifatto la scelta Siena. C’è invece qualcosa che cambieresti nei tuoi due anni in bianconero?

“No, non cambierei niente. La scelta di venire il primo anno fu mia e sono stato contento di averla fatta. Dopo la pandemia e la mancata iscrizione mi fu chiesto di restare e – come dissi – lo rifarei volentieri. Per me Siena è una città importante e una piazza importante e sono contento di quello che ho fatto”.

Veniamo all’estate scorsa: quanto ti è dispiaciuto non rimanere?

“Un po’ di amarezza c’è stata. Dopo una stagione del genere non essere confermato fa male, a maggior ragione dopo aver sposato la causa della società in Serie D. Con il tempo certe cose le accetti, ora sono comunque contento. Però non ti nascondo che sul momento mi è dispiaciuto molto”.

Ti aspettavi che la Robur a questo punto del campionato fosse ancora in lotta per la salvezza?

“Non me lo aspettavo assolutamente. Ero convinto che avrebbe potuto fare un grandissimo campionato. C’erano tutti i presupposti: dirigenza, nuovi acquisti ed entusiasmo ritrovato. Ma gli errori dell’anno scorso mi sa che non sono serviti, a quanto vedo da fuori”.

Hai avuto modo di farti raccontare qualcosa dai tuoi ex compagni?

“Mi sento ancora con Guberti e Terigi ma non andiamo sempre nello specifico di quello che succede. Spero comunque che il Siena si possa salvare e poi possa ripartire nella maniera migliore. La società nonostante tutto è solida e ha i mezzi per fare bene”.

Cosa hai pensato quando è stato esonerato Gilardino?

“Ho detto: ci risiamo. Mi sembrava di rivedere quanto accaduto l’anno scorso. Dopo undici giornate era quarto in classifica, non so cosa si aspettasse la società. Sono rimasto sorpreso, perché la squadra stava facendo bene. A maggior ragione dopo quello che era successo la scorsa stagione, Gilardino meritava più fiducia”.

Domenica la Robur va a Grosseto, contro un’altra delle tue ex squadre.

“È una partita difficilissima, una via crucis fondamentale per entrambe. Per il Grosseto è forse l’ultima speranza per poter cercare i playout, il Siena invece deve vincere per non essere buttato dentro. Sarà una partita tosta, è anche un derby sentito per cui ci sarà una partita dentro la partita. Non sarà semplice per nessuna delle due. Tutto è aperto ma il Siena ha l’esperienza per farla sua”.

Quasi 30 le reti realizzate nei tuoi due anni in bianconero, quale la più bella?

“I gol li ho sempre reputati belli in base all’importanza. Quello contro l’Arezzo all’ultimo minuto fu importantissimo per me, per la squadra e per i tifosi. Una grande emozione”.

Sei stato uno dei giocatori più divisivi: hai ricevuto tanti attestati di stima ma anche tante critiche, pur essendo sempre stato tra i primi a metterci la faccia nei momenti peggiori. Credi ci sia stata poca riconoscenza nei tuoi confronti?

“Le critiche fanno parte di questo mestiere, non gli do tanta importanza. L’importante è avere la fiducia di compagni, allenatore e società. Io sono tranquillo perché per il Siena ho sempre dato tutto. Anche se a volte fanno male, le critiche vanno sapute accettare”.

Parlando del tuo futuro, per quanto ancora vorresti giocare?

“Spero di poter fare ancora qualche annetto. Sto bene e mi sento a mio agio in campo, questo campionato è stato utile per capire. Mi fa ben sperare che possa essere protagonista ancora per un po’”.

Hai già in mente cosa fare una volta appesi al chiodo gli scarpini?

“Il dopo è tutto da scoprire. Se ne avessi la possibilità, la priorità sarebbe quella di rimanere all’interno del calcio. Però è un discorso prematuro”.

Vuoi salutare i tifosi bianconeri?

“Certamente. Saluto con affetto tutti quanti i tifosi, gli faccio un grosso in bocca al lupo per il finale di stagione e gli auguro il meglio per il futuro”.

(Jacopo Fanetti)

Fonte: Fol