GIAMPAOLO TUONA: “GLI ARBITRI SI DIANO UN REGOLAMENTO, CODREA VALE QUANTO TOTTI”
Marco Giampaolo: Non meritavamo di perdere questa partita. Assolutamente. L’abbiamo condotta al meglio delle nostre possibilità. Con grande attenzione, con grande spirito di squadra. Potevamo semmai chiuderla prima, mentre la Roma ha sfruttato le occasioni avute. Ma di questo non mi arrabbio. Perché la mia squadra mi è piaciuta e avrebbe meritato di più. La verità è che gli episodi ci hanno condizionato. Come l’espulsione di Codrea, gratuita, che ci ha fatto faticare più del doppio. Certe cose non vanno bene. Le piccole furbate della Roma fanno parte del mestiere, ma l’arbitro va lasciato libero di arbitrare, non va detto niente al direttore di gara. Come del mestiere fa parte anche la ricerca continua del fallo, esempio l’episodio che ha portato alla punizione di Riise. Ho sempre detto ai ragazzi di non protestare e di continuare a giocare. Di non offendere, di essere educati. Poi qualcun altro, il grande calciatoire, il Totti, il De Rossi fa valere il suo peso specifico e può dire ciò che vuole. Io per un fallo stupido perdo un giocatore, altri che offendono rimangono in campo. Non va bene. E’ un malcostume. Non devono esserci colori di maglia. Totti vale Codrea. Nei novanta minuti le piccole cose pesano. E’ sbagliato leggere la partita solo dal risultato. Sono sempre stato educato, non ho mai parlato di arbitri, ma così non va. Non c’è l’ho con il direttore di gara, ma con il malcostume. Gli arbitri si diano un codice comportamentale che sanzionino le offese che ricevono. Perché le partite le condizionano anche i piccoli episodi, le piccole punizioni date o non date e le parole