GIAMPAOLO: SERENITA’ E SERIETA’, IL GRUPPO C’E’

E’ ottimista Marco Giampaolo. Vede la squadra lavorare, con la giusta tranquillità e con l’entusiasmo di chi lo vuole conquistare. Quando l’entusiasmo è troppo, è pure costretto a tirare il freno. Studia, tutto e tutti, senza tralasciare il dettaglio. Al solito. Passano i mesi, lui non cambia. Cambia il modulo però: giusto sperimentare, ora che è il momento. Di trentatré che ha da gestire, qualcuno se ne andrà: prende appunti nella testa, premia chi se lo merita. Chi non è pronto, lo diventerà altrove. Il campionato è alle porte. Non si può sbagliare.
Mister, le  prime indicazioni da questi giorni di lavoro?
“La squadra, il gruppo, ha voglia di fare, di lavorare, l’impegno non manca. L’entusiasmo dei giovani e degli esordienti mantiene l’intensità degli allenamenti su un piano molto alto. Nessuno si sta risparmiando”.
Una sua speranza era partire in pochi per il ritiro: siete a Dimaro in 33…

“Non è semplice. Ma cerchiamo di portare avanti la preparazione nel rispetto di tutti. Qualche volta, come è capitato, succederà che ci siano differenze nel lavoro, ma è normale. Poi, più in là, quando dovremo dare priorità a determinati aspetti, agiremo nel nome della crescita della squadra”.

Si è già fatto un’idea di chi rimarrà e di chi saluterà la Robur?
“E’ ancora molto presto. Prendere decisioni adesso sarebbe un errore. I ragazzi hanno tanto lavoro sulle gambe e la reattività e la lucidità ne risentono. Non sono in grado di stabilire ancora quali siano le abilità di ognuno”.
Le amichevoli, però, sono materia di studio…
“Vedendoli giocare li verifico, ma non essendo lucidi è difficile. Le amichevoli sono ulteriori carichi di lavoro. Ieri, per esempio (allenamento la mattina, test con la Polisportiva Dimaro Folgarida nel pomenriggio ndr) la squadra ha fatto 17 chilometri di accelerazioni e corsa continua, la corsa cioè specifica di un calciatore. E’ tanto, ma è il nostro modo di portare avanti la preparazione. Tra un po’ inizieremo a lavorare anche sulla qualità”.
In questi giorni sta provando il 4-3-3…

“Stiamo provando a trovare gli equilibri con i tre davanti: questo non significa ‘ne butto tre lì, poi pensateci voi dietro’. Significa fare un grande lavoro di sintesi”.
Sta curando la fase offensiva perché vuole incisività davanti, giusto?

“La costruzione di una squadra è un processo molto elaborato. Una squadra non può essere mandata allo sbaraglio. Giocare con tre attaccanti è un lusso: in Italia quasi nessuno lo fa, ripiegano tutti sul trequartista. Per potersi affidare al tridente bisogna correre e correre bene. Se la squadra mi darà determinate garanzie, continueremo a giocare così. Altrimenti valuteremo”.
Si aspetta qualche volto nuovo?
“Siamo in 33 e  l’arrivo di qualcuno ci farebbe cadere in contraddizione. Manca un terzino destro, ma per adesso mi aspetto innanzi tutto che la squadra cresca, che continui a lavorare con serenità e con serietà. Solo dopo faremo le valutazioni del caso, decidendo chi rimarrà e chi andrà. Tutto a tempo debito. Non vogliamo fare scelte affrettate, non vogliamo sbagliare”.
La decisione di aggregare alla prima squadra giovani della Primavera, non essendo motivata dalla necessità di uomini, è una  scelta di progetto?
“Portandoli con noi, questi ragazzi hanno modo di crescere, di capire un po’ i meccanismi della prima squadra. Un premio, sta a loro dimostrare quanto meritato. Se lavorano, si impegnano, rimangono umili, mi dimostrano qualcosa, quel qualcosa va tutto a loro vantaggio. Se invece quando magari facciamo un’esercitazione storcono la bocca perché non si sentono considerati, non va bene. Vuol dire che non ci siamo, che non sono pronti: dovrebbero soltanto ringraziare per essere dove sono”. (Angela Gorellini)

Fonte: Fedelissimo on line