GIACOMO CHINI: DAL GOL DI MARASSI AI PULCINI BIANCONERI
E’ nato a Siena, ma ha trascorso l’infanzia a Gaiole. Quattrodicenne si è trasferito a Lucca, per inseguire il suo sogno. Proprio a Gaiole Giacomo Chini ha iniziato a giocare a calcio: aveva la stessa età dei bambini che allena adesso, i Pulcini bianconeri 2000 (girone B). Non è però la prima volta che il suo nome compare nella storia della Robur: era in campo, a Marassi, quando il Siena conquistò la serie A. Fu proprio lui a segnare il gol del Genoa, in quella straordinaria e infinita giornata.
Mister Chini, da giocatore ad allenatore dei Pulcini: un bel salto vero?
“Sì. A settembre ho iniziato questa nuova avventura. Un mondo completamente diverso da quello in cui ho sempre vissuto. Allenare i bambini non è uno scherzo: devo gettare le basi della loro crescita e della loro formazione, senza stare a pensare alla preparazione fisica o tattica. Una bella impresa per chi ha sempre lavorato con i ‘grandi’”.
Come è strutturato il settore dei Pulcini?
“Io alleno due squadre, perché si gioca a sette e ho ventitré elementi da gestire. Gli altri, più piccoli, altri due gruppi, sono in mano a Radice. Non ho problemi di formazione: o prima o dopo, giocano tutti…”.
Nella carriera di tanti campioni si legge ‘si vedeva già da piccolo che aveva i numeri’: è proprio così?
“Chiaramente ci sono delle differenze, ma non è così. Perché la crescita, soprattutto fisica, influisce molto, sulla carriera di un calciatore. Chi da bambino è mingherlino, agile e veloce, magari con il tempo si appesantisce e si ferma. E viceversa. Tanti ragazzi con cui ho iniziato a giocare e su cui avrei puntato, per esempio, non sono mai arrivati”.
Il suo rapporto con gli altri tecnici bianconeri?
“Per motivi personali o professionali li conoscevo quasi tutti. Mignani, che ho incrociato alla Lucchese, Radice con cui sono stato a Genova, lo stesso Baroni. Con Gianni Mestrini, poi, mi lega un forte legame di amicizia”.
Che effetto le fa vedere lui e Baroni alla guida del Siena A?
“Mi fa strano, molto. Esci la sera con un amico, poi te lo trovi in panchina al ‘Franchi’ ad affrontare la Lazio… Mi fa anche un enorme piacere: è uno staff competente, umile che merita di essere dov’è”.
Che ricordo ha di quel lontano Genoa-Siena?
“Se penso al gol bello: non mi è capitato spesso in carriera di segnare. E avevo anche il Siena davanti… Se penso alla partita brutto: perdemmo un incontro che non dovevamo assolutamente fallire e dopo si scatenò una pesante contestazione… Ma ero felice per la Robur”.
Domenica di nuovo Genoa-Siena. Per chi tiferà?
“Naturalmente per i bianconeri, non c’è dubbio. Non sarà una partita facile: Marassi è una bolgia, un campo dove in tanti sono caduti. Il Genoa è una squadra con ottime individualità, che vorrà sicuramente tornare alla vittoria in casa. Il Siena, però, sta bene: in campo domenica ho visto determinazione e motivazioni. Deve continuare su questa strada”. (Angela Gorellini)
Fonte: Fedelissimo on line