GDS-Il torneo dei tormenti serie B a 19 o 22 ancora battaglia,slitta il verdetto

Ci vorrà un weekend di riflessione per arrivare al sospirato verdetto sul format della Serie B. Il dilemma 19/22 squadre è rimasto tale perché il Collegio di Garanzia, l’ultimo grado della giustizia sportiva, si sarebbe spaccato dopo le tre ore e mezza di botta e risposta fra avvocati nel Salone d’onore del Coni. Alla fine della giornata, Franco Frattini ha rinviato tutto a lunedì sera, al massimo martedì mattina. «Non sarebbe stato serio decidere in un’ora e mezza». D’altronde l’ex ministro degli Esteri l’aveva promesso nel linguaggio formale delle ordinanze e in quello spicciolo dei tweet: sarà una decisione approfondita e trasparente. Insomma, serve tempo.

EXIT POOL Se dovessimo fidarci degli exit poll, spesso schiaffeggiati dagli esiti elettorali in campo politico, sarebbe giusto parlare di un vantaggio dei pronostici che vogliono un «reintegro» e un ritorno alle 22 squadre. Fra tutti gli argomenti portati dai legali delle cinque squadre rappresentate «nell’arena» di Palazzo H ce n’è uno che potrebbe pesare nell’orientamento dei giudici: non riguarda tanto le prerogative del commissario straordinario Roberto Fabbricini, che riunisce nella sua figura i poteri del presidente e del consiglio federale, quanto il percorso che ha portato al cambio in corsa dopo essere andati troppo avanti, prima definendo i criteri di ripescaggio, poi chiedendo e ottenendo le garanzie economiche (il famoso milione e 900mila euro di cui ha parlato per il Siena l’avvocato De Renzis), quindi ribadendo la volontà del format a 22 prima di cambiare strada sulla base del pronunciamento unanime delle società di B, che nei giorni caldi inviarono al commissario una categorica mozione per incoraggiare la linea della riduzione dell’organico. C’è un altro aspetto che farebbe pensare a quota 22. L’aver abbondantemente discusso anche il ricorso che riguarda la posizione di «ripescabilità» del Novara (e del Catania), contestate dal ricorso di Ternana, Pro Vercelli e Siena. Queste ultime a sostenere la tesi secondo la quale le prime — che hanno riportato punti di penalizzazioni per questioni amministrative — non sarebbero state punite con una sanzione retroattiva (il motivo per il quale il primo e il secondo grado federale avevano riabilitato Novara e Catania), ma non rientrerebbero nella possibilità di ripescaggio per mancanza dei requisiti. Tesi contestata anche dall’avvocato Roberto Cota, ex presidente della regione Piemonte, legale del Novara.

LO SCONTRO Il confronto ha avuto anche momenti di tensione. Uno in particolare: Giulio Napolitano, uno dei giuristi più impegnati in questi anni nella riscrittura degli Statuti, che difendeva la Figc, ha polemizzato con il Catania e la sua denuncia penale per abuso d’ufficio nei confronti di Fabbricini, un atteggiamento ritenuto «grave» per i rischi che correrebbe il commissario. Una «gravità» che per l’avvocato Gitto, altro legale del club siciliano, risiede nella richiesta al Collegio «di giudicare secondo pietà». Napolitano ha sottolineato che «non esiste nessuna norma che dà diritto al ripescaggio» e che «dopo la fine del campionato sul campo stiamo assistendo a un campionato giudiziario a 6 squadre (mettendo dentro anche l’Entella che spera sul fronte Cesena-plusvalenze, ndr), una guerra di tutti contro tutti in cui la Figc si è trovata in una situazione difficile da governare».

DIRITTO E INTERESSE Dall’altra parte l’attacco degli avvocati. Con Eduardo Chiacchio, pure lui per il Catania, che ha parlato di «un commissario che ha rinnegato se stesso» ricordando il precedente no alle 19 squadre pubblicato sul sito federale. Di Cintio e Tortorella difendono invece la Pro Vercelli: «Lo statuto dice: di intesa con le leghe. Non solo con quella interessata, ossia la B». L’avvocato Spasiano difende la Ternana: «Il ripescaggio non è un diritto, ma si tratta di un interesse giuridicamente protetto a seguito di criteri fissati dalla federazione».
Bisognerà comunque attendere ancora. Per una decisione che è l’ultima nel circuito della giustizia sportiva (poi ci sono solo Tar e Consiglio di Stato), ma che resta di fatto l’unica possibilità per intervenire in corsa sul format del campionato. Che per fortuna è ai box (anche la B da questa stagione osserva la sosta per l’attività delle nazionali) e può permettersi ancora qualche giorno di attesa.

Fonte: La Gazzetta dello Sport