Gazzetta: II Siena ha solo 3 giorni per evitare il fallimento

Un tira e molla continuo con il rischio, concreto, che la corda si spezzi. Equesta la situazione che sta vivendo il Siena, con il fallimento dietro la porta. Da una parte il socio di maggioranza Massimo Mezzaroma, dall’altra la banca Monte dei Paschi. In mezzo «ballano» circa dieci milioni di euro che servono per completare il pagamento degli stipendi e, quindi, l’iscrizione alla serie B. Cifra che sarebbe coperta dal paracadute elargito dalla Serie A alle squadre retrocesse, ma legato all’iscrizione in B. Mezzaroma vorrebbe un anticipo da parte dell’ormai ex sponsor (il contratto in scadenza da nove milioni di euro annui non verrà rinnovato), la banca, al momento, non sembra intenzionata ad aprire i cordoni della borsa per l’ennesima volta.

Spending review Il paradosso è che il bilancio dello scorso giugno si è chiuso in sostanziale parità grazie all’operazione di vendita del marchio e quello di quest’anno potrebbe avere comunque un sostanziale pareggio per l’operazione di «spending review» sia durante il mercato estivo che di gennaio: operazione alla quale Mezzaroma ha sommato una sorta di sconto sugli emolumenti ancora da pagare del 2013 ottenuto dai tesserati, a cui ha chiesto una riduzione del trenta per cento. Per sanare gli stipendi (prossima scadenza fissata per martedì) serve però un’apertura di credito da parte del Monte dei Paschi di Siena che, a sua volta, chiede garanzie, ovvero un piano di risanamento stabile nel tempo, perché sulla società grava comunque un pesantissimo debito pregresso (intorno ai settanta milioni di euro). Ha provato a fare da mediatore il sindaco neo eletto, Bruno Valentini, che ha incontrato sia Mezzaroma che i vertici del Monte, ma poi ha parlato chiaro: «Mezzaroma faccia il proprietario, impensabile di superare il momento solo prendendo soldi a prestito. Serve un’iniezione di capitale». Cosa che, in passato, soprattutto nelle gestioni precedenti, aveva fatto proprio la banca, ma che adesso, visti i problemi (proprio in questi giorni è all’analisi della Commisione Ue il piano di risanamento basato anche sui Monti bond da quattro miliardi di euro) non è più possibile fare.

Orgoglio Robur Il clima che si respira in città, nonostante il caldo afoso, fa venire i brividi. Si teme il fallimento e quindi la sparizione della società datata 1904, con il calcio bianconero che sarebbe costretto al massimo a ripartire dalla Serie D. Il Siena Club Fedelissimi, che la scorsa settimana ha organizzato il corteo «Orgoglio Robur» per le vie del centro storico, fa il conto alla rovescia sul proprio sito, continuando a manifestare tutta la preoccupazione cittadina. Nel frattempo, la società è praticamente ferma, ma non potrebbe essere altrimenti: nessuna notizia di raduno, ritiro e campagna abbonamenti. In questo caos, il direttore sportivo Stefano Antonelli sta comunque provando a portare avanti quella che, per una società in condizioni normali, sarebbe l’ordinaria amministrazione, come testimonia il lavoro sulle comproprietà. (Alessandro Lorenzini)

Fonte: La Gazzetta dello Sport