Focus sull’avversario: l’Olbia

Da quella volta in cui Michele Mignani la trascinò alla vittoria dei playoff di Serie D, passaggio rivelatosi fondamentale per il successivo ripescaggio, l’Olbia ha sfruttato ogni anno per consolidarsi sempre di più nel panorama professionistico. Un progetto imperniato sui giovani del territorio e la possibilità di realizzare una sinergia con il Cagliari, squadra di riferimento dell’Isola, sono stati i cardini su cui la società gallurese ha impostato il suo programma che negli anni è andato sempre in crescendo.

Oltre che la vicinanza tra le città, a favorire la partnership tra Olbia e Cagliari è sicuramente il rapporto stretto che lega Alessandro Marino, presidente della società bianca, a Tommaso Giulini, numero uno rossoblu, visto che per anni il primo è stato vicepresidente della Fluorsid Group, società operante nel settore delle estrazioni che fa capo allo stesso Giulini. La collaborazione tra le due società ha permesso a tanti ragazzi provenienti dal vivaio rossoblu di crescere e formarsi in Gallura, ma ci sono stati anche casi di giocatori che hanno fatto il percorso inverso come Altare, per un meccanismo che negli anni ha dato i suoi frutti.

Quelle di Cagliari e Olbia sono state anche le tappe della formazione di Max Canzi: dopo due stagioni ricche di soddisfazioni alla guida della squadra bianca, di cui l’ultima culminata con il raggiungimento dei playoff, l’ex vice di Mario Beretta ha però deciso di intraprendere una nuova strada, accettando la corte della Turris (avventura che è durata solo due mesi). Per sopperire alla partenza del tecnico milanese, il diesse Tomaso Tatti ha puntato ancora una volta su un allenatore emergente come Roberto Occhiuzzi, reduce due parentesi con alterne fortune a Cosenza. A lui il compito di traghettare la squadra ad una salvezza tranquilla e magari provare ad alzare l’asticella come già successo un anno fa. (Jacopo Fanetti)

Fonte: Fol – Foto: lacasadiC