Focus sull’avversario: la Reggiana
Gli scontri e i disordini del doppio confronto della stagione 1999/00 fecero scoppiare una rivalità acuitasi ancor di più nei quarti di finale playoff di tre anni fa, quando le circostanze rimbalzarono prepotentemente anche sulle cronache nazionali. E prima che i fatti di quel 3 giugno 2018 diventino irrilevanti ne dovrà passare ancora molta di acqua sotto i ponti.
Nei pochi istanti intercorsi dal gol di Altinier al contestato rigore poi trasformato da Santini sono racchiusi il dramma e l’esaltazione, a seconda di dove la si veda, della partita da dentro/fuori; mai nessuno, tuttavia, avrebbe potuto pensare che le emozioni derivanti dall’esito di quella sfida prendessero il sopravvento fino a tal punto. Tutto quello che ne è derivato, dall’invasione di campo dei supporters emiliani fino alla coda di polemiche scatenatasi nei giorni a seguire, ha fatto sì che Siena-Reggiana non potrà mai più essere annoverata come una partita qualunque, perché inevitabilmente la memoria riporterà sempre a quei concitati minuti. Tre stagioni dopo le due squadre si ritrovano da avversarie in Serie C, attraverso due storie differenti ma che toccano alcuni punti in comune.
A partire dalla mancata iscrizione al campionato, della quale la tifoseria emiliana dovette suo malgrado prendere atto in seguito al disimpegno di Mike Piazza (nel frattempo diventato commissario tecnico della nazionale italiana maschile di baseball), all’epoca dei fatti presidente dei granata. La dipartita dell’italo-americano è costata alla società di allora l’affiliazione alla Figc e ha costretto quindi la Regia a ripartire dai dilettanti (sorte che sarebbe capitata alla Robur due estati dopo). Da quel momento è cominciato un altro capitolo, che al netto di un arco temporale relativamente breve ha raccontato già numerosi accadimenti degni di nota: il ripescaggio nei professionisti (altra analogia con il Siena), la riconquista del vecchio marchio, la promozione in serie cadetta nell’anno della pandemia e il ritorno in Serie C dopo un solo anno.
Nel mezzo c’è stato anche un cambio alla guida della società, con il passaggio da Luca Quintavalli, l’imprenditore che si era assunto l’onere di far ripartire il calcio a Reggio Emilia nell’estate del 2018 (con la fondazione della Reggio Audace), a Carmelo Salerno, il quale – ironia della sorte – si era invece reso protagonista della rinascita del Modena lo stesso anno. Il percorso da Modena a Reggio Emilia è stato intrapreso pure dal direttore sportivo Doriano Tosi, che dopo l’annata non felice in gialloblu ha contribuito fattivamente al ritorno della Reggiana in Serie B dopo oltre vent’anni.
Al termine dell’amara retrocessione in terza serie e salutato l’artefice della promozione Massimiliano Alvini, i dirigenti granata hanno puntato sulla voglia di emergere di Aimo Diana che, dopo grandi stagioni alla guida del Renate, coltivava l’ambizione di misurarsi con una piazza più blasonata. Avendo confermato la spina dorsale della squadra dello scorso anno, gli emiliani partono con l’obiettivo di riconquistare quella serie cadetta agognata così a lungo e sfuggita dopo un solo giro di giostra. (Jacopo Fanetti)
Fonte: Fol – Foto 1: Facebook AC Reggiana 1919