Focus sull’avversario: il Montevarchi
Lo scorso anno fu la vera sorpresa nel girone del Siena, perché con una squadra dall’età media giovanissima ha saputo imporsi davanti a compagini più quotate e attrezzate. Il ritorno tra i professionisti è stato il naturale epilogo per una società che, nell’ultima decade, è stata brava a creare le condizioni per crescere anno dopo anno pur dovendo ripartire dalle fondamenta. Fa impressione pensare, infatti, che poco meno di dieci anni fa il Montevarchi calcasse i campi della Seconda Categoria, il contesto calcistico dal quale i vertici del club rinato dopo il fallimento del 2011 scelsero di voler ricominciare.
Furono due ex bianconeri come Antonio Arcadio, in panchina, e Christian Riganò, in campo, a contribuire a far muovere i primi passi alla neonata Aquila. L’eredità fu poi raccolta da Athos Rigucci, che in pochi anni ha avuto il merito di dare l’impulso decisivo per il doppio salto dalla Promozione alla Serie D, palcoscenico decisamente più consono alla storia della società aretina, la più antica di tutto il Granducato di Toscana. A completare l’opera ci ha pensato l’anno scorso Roberto Malotti: il tecnico fiorentino, per la prima volta nella sua carriera alla guida di una squadra da inizio stagione, ha plasmato a sua immagine e somiglianza un manipolo di ragazzi che sul campo ha dimostrato di meritare ampiamente il salto nei professionisti.
La società non ha voluto ovviamente snaturare il progetto sportivo che ha proiettato i rossoblu nel calcio professionistico, continuando a perseguire la strada della valorizzazione dei giovani, possibilmente quelli cresciuti nel vivaio. Buona parte della rosa della scorsa stagione è stata confermata e, a questa, il direttore sportivo Giorgio Rosadini ha fatto delle aggiunte interessanti. Per mister Malotti si prospetta un’altra impresa all’orizzonte, riuscire a conciliare l’obiettivo salvezza ottimizzando al massimo le risorse umane a disposizione. (Jacopo Fanetti)
Fonte: Fol – Foto: Facebook Aquila 1902 Montevarchi