Focus sull’avversario: l’Aquila Montevarchi

È il club più antico di tutta la Toscana e in passato ha dato vita a grandi battaglie contro il Siena. Negli ultimi anni però, il Montevarchi ha dovuto mangiare tanta polvere prima di poter tornare a calcare palcoscenici più consoni a quella che è la sua storia. La vita è fatta di scelte, e senza la scelta coraggiosa presa dai vertici di quella che, ancora oggi, è la proprietà rossoblu, di questi tempi il Montevarchi forse non sarebbe una delle società più importanti nel panorama della quarta serie nazionale. Il fallimento del 2011, che avvenne a stagione in corso e portò all’estromissione della squadra dal torneo di Eccellenza, convinse quelli che poi sarebbero diventati i nuovi dirigenti a ripartire dalla Seconda Categoria rilevando il titolo sportivo dell’Audax, una squadra di quartiere.

Quell’anno, con Antonio Arcadio in panchina e Christian Riganò a guidare l’attacco, la squadra rossoblè risalì dall’ultimo posto fino a sfiorare la promozione in Prima Categoria. Che però si concretizzò solamente la stagione successiva: mentre il Siena si giocava le sue ultime cartucce in Serie A, contemporaneamente il Montevarchi di Arcadio vinceva il campionato di Seconda Categoria dando inizio alla sua scalata. L’artefice del ritorno tra i grandi è però Atos Rigucci. Al momento della sua presentazione nel novembre del 2014, il presidente Angelo Livi dichiarò: “Siamo sicuri che questa scelta ci darà i risultati che vogliamo”. Tre stagioni più tardi, il Montevarchi sarà ai nastri di partenza del campionato di Serie D con Rigucci in panchina.

Parallelamente a quanto fatto con la prima squadra, il Montevarchi ha puntato a valorizzare al meglio il suo settore giovanile. La squadra valdarnese ha infatti vinto il campionato juniores negli ultimi quattro anni, e negli ultimi due è sempre arrivata sul podio della classifica dei giovani di valore. Di riflesso, a beneficiare di questo lavoro è stato Roberto Malotti, che per il secondo anno consecutivo siede sulla panchina rossoblè. Il tecnico fiorentino, che in carriera ha sempre preso squadre in corsa (nel 2014/15 bagnò il suo esordio alla Sangiovannese vincendo contro il Siena 3-2) per via della sua simultanea attività di ristoratore, stavolta ha fatto uno strappo alla regola per provare a dare un seguito alle premesse imbastite nello scorso torneo. Ed i risultati si stanno vedendo perché, a dispetto dell’età media molto bassa della rosa, il Montevarchi ha il miglior attacco del campionato e potenzialmente può raggiungere la testa della classifica.

In vista di domenica, Malotti dovrà fare a meno degli squalificati Cela e Biagi, ma la società gli ha messo a disposizione Giulio Mulas (’96), terzino cresciuto nel settore giovanile del Siena; da valutare un suo utilizzo immediato perché l’ex bianconero è fermo dallo scorso anno. Nel classico 4-4-2 del tecnico ex Prato, gli interpreti più quotati sono il centrale scuola Genoa Zanoli (’00), il centrocampista Amatucci (’01), capitano della squadra nonostante la giovane età, e le due punte Jallow (’96) e Frugoli (’95); quest’ultimo, grande promessa ai tempi dell’Empoli, è il calciatore anagraficamente più “anziano” della rosa dopo il fantasista Giustarini (’94). Non ci sarà invece il senese Cavallini (’01), da tempo fuori per infortunio.

(Jacopo Fanetti)

Foto: Facebook Aquila Montevarchi 1902
Fonte: Fol