FLACHI DI NUOVO NELLA POLVERE: POSITIVO ALLA COCAINA
Di nuovo nella polvere… bianca. Francesco Flachi è stato trovato positivo alla Benzoilecgonina (metabolita della cocaina). La notizia è stata resa nota dal Coni e si riferisce alla gara del campionato di serie B Brescia-Modena del 19 dicembre 2009.
Per l’attaccante toscano è la seconda volta: in passato aveva già scontato una squalifica di due anni dopo esser stato condannato dalla Commissione d’appello della Figc il 21 giugno 2007. La parola fine sulla vicenda in quel caso la mise il Tribunale arbitrale dello sport (Tas) di Losanna, confermando i 24 mesi. Flachi era stato trovato positivo ad un metabolita della cocaina nel test del 28 gennaio 2007, dopo la partita contro l’Inter. Il giocatore all’epoca giocava nella Sampdoria. Chiusa quella vicenda, Flachi, che è ormai sulla soglia dei 35 anni, era stato tesserato dall’Empoli ed era tornato in campo a fine febbraio 2009, nel derby di Serie B contro il Livorno.
L’ultimo caso eclatante prima di Flachi aveva riguardato il difensore del Palermo, Morris Carrozzieri trovato anch’esso positivo alla Benzoilecgonina nel match del 5 aprile 2009 tra Palermo e Torino. Il 29enne centrale subì quindi uno stop di due anni che sta attualmente scontando.
IL LEGAME CALCIO-COCAINA. Nel recente passato è arrivata la squalifica a vita per Jonathan Bachini, trovato positivo alla cocaina per la seconda volta in carriera. La radiazione, nel caso dell’allora esterno del Siena, scattò in quanto recidivo ma già nel primo caso, ai tempi del Brescia, la mano della giustizia sportiva fu piuttosto pesante: un anno di squalifica. L’ex Pibe de Oro, nel 1992, fu squalificato per 15 mesi dopo una positività che segnò l’inizio della sua fine calcistica. E dal tunnel della droga è riuscito a uscirne solo dopo molti anni di strenua lotta. "Per colpa della cocaina ho pagato un prezzo molto elevato – dichiarava tempo fa Maradona – perché ho perso l’amore della mia vita. Non ho visto le mie figlie crescere, le ho fatte piangere non presentandomi ad alcuni dei loro compleanni, ho fatto soffrire mio padre ed i miei fratelli". Nella rete sono finiti anche altri calciatori illustri: da Adrian Mutu che venne licenziato dal Chelsea (poi preso dalla Juventus di Luciano Moggi che lo girò temporaneamente al Livorno) ora stella della Fiorentina, fino ai portieri Angelo Pagotto (Perugia) e Mark Bosnich (Chelsea). E ancora Caniggia, Carnevale, Padalino, Pato Aguilera, Giuliano Giuliani, Paolo Ziliani, Michele Padovano. Fu sfiorato dai sospetti anche Gianluca Vialli, al centro di uno scambio per uso personale con Caricola, secondo gli atti di un’inchiesta sullo stesso Padovano. "Mai fatto uso di cocaina" la secca risposta dell’ex attaccante di Juve e nazionale attraverso il suo avvocato.
Non c’è solo la serie A. Esempi illustri anche all’estero. In Inghilterra il caso più emblematico si deve a Robbie Fowler che per respingere le accuse dopo un gol fece finta di ‘annusare’ una linea del campo, tutta bianca come una striscia di coca. La Germania fu sotto-choc dopo la confessione del tecnico Cristoph Daumm (a un passo dal diventare ct) ora al Colonia. Titoli in prima pagina anche per il brasiliano Junior Baiano, Higuita, e per il greco Kaklamanos che giocava nello Standard Liegi.
La boxe lo sport più ‘in bianco’ . Dal tiro con l’arco, alla pallavolo per finire al rugby e al ciclismo con Gilberto Simoni (anche se il vincitore di due Giri d’Italia si difese affermando di aver bevuto un infuso di thè) la coca è arrivata in tutti gli sport. Spetta però al pugilato il triste primato. E non solo per Tyson. Jerry Quarry, Frank Bruno, Michael Nunn, Edwin Rosario, Machi Camacho, Whitaker. Tutti atleti di primissimo piano. Bruciati forse dalla troppa gloria.
Fonte: affaritaliani