Fiorentina-Malesani L’invidia di Cecchi Gori…

1997, quando la squadra viola, allenata da un tecnico reduce da un’esperienza di successi in serie B alla guida del Chievo Verona, alla sua prima panchina della formazione gigliata grazie ad una tripletta di Batistuta espugnò a tempo scaduto il ‘Friuli’ di Udine. Nessun tifoso della Fiorentina potrà mai scordare quella corsa impazzita del tecnico veronese in polo e pantaloncini verso il settore ospiti dello stadio friulano, alla terza rete di Batigol. Occhi spiritati, pugni al cielo, Alberto Malesani entrava nel cuore dei tifosi viola, dove rimane ancora per molti. Peccato che quella luce abbagliante – nei confronti di quello che poi è diventato allenatore anche di Parma ed Aek Atene – desse fastidio al padrone dell’Ac Fiorentina, Vittorio Cecchi Gori, il quale nonostante un mercato inesistente soffriva dell’amore dei tifosi gigliati per quel tecnico che doveva invece combattere contro una proprietà sorda ed inesistente, fatti di ‘yes man’ del tycoon toscano.
La frattura fra il presidente viola e Malesani si consumò fra il primo ed il secondo tempo di un Fiorentina-Parma, quando Vittorio Cecchi Gori scese negli spogliatoi ed impose al suo tecnico l’inserimento in campo di Anselmo Robbiati. Si interruppe quella sera ogni possibilità di rinnovare il contratto a Malesani, che l’anno successivo scelse Parma. A Vittorio Cecchi Gori rimase uno stuolo di giornalisti che lo difesero nella battaglia contro l’attuale tecnico del Siena, il quale fu invece assai rimpianto dai tifosi gigliati per i suoi modi schietti, la passione che metteva nel lavoro ma soprattutto per un modo di essere così lontano dal mondo del calcio ma così sincero. Un coro su tutti è rimasto nel cuore di Malesani ancora oggi, un inno che dodici anni fa veniva cantato dalla Curva Fiesole: ‘La Fiorentina volerà, l’ha detto mister Malesan!’. (
Luca Cellini)
Fonte: www.calciomercato.com