Ferroni: “Importante il senso di appartenenza dei nostri tecnici. Obiettivo è portare tanti giocatori in prima squadra”
Si è tenuta questa mattina, nella sala stampa ‘Renzo Corsi’ dello stadio, la presentazione dei campionati nazionali a cui parteciperanno le formazioni giovanili bianconere. Il primo a prendere la parola è stato il responsabile del settore giovanile, Alessio Ferroni. Queste le sue dichiarazioni:
Anno zero – “Io l’ho definito addirittura l’anno sotto zero. Non per giudicare chi c’è stato prima di noi, che anzi ringrazio per aver creato un tessuto, ma perché penso sia doveroso per un club prestigioso come il Siena poter vantare di avere un settore giovanile che sia per lo meno a ridosso di realtà come Fiorentina e Empoli. Abbiamo fatto i primi stage da fine luglio e con gli allenatori abbiamo ricreato il tessuto qualitativo calcistico per comporre le rose. Le abbiamo ristrutturate fino all’Under 14 allenata da mister Morello”.
Obiettivo – “Che i calciatori in formazione possano arrivare in prima squadra. Voglio sottolineare anche il fatto che abbiamo rifiutato offerte importanti per un paio di profili. Per volontà del presidente Montanari e del direttore Salvini oggi il Siena deve preservare le risorse di qualità che ci sono”.
Allenatori – “Sono estremamente felice di poter contare su questi profili, perché i ragazzi avranno la possibilità di interfacciarsi con allenatori che sono sulle pagine di storia del calcio. Quello che trasmetteranno a questi ragazzi sarà un elemento di vantaggio per la loro crescita professionale. Sono convinto che sia la parte migliore che possono donare loro. Inoltre, la scelta dei loro profili è finalizzata al senso di appartenenza. I ragazzi sanno di essere allenati da giocatori che hanno fatto la storia del Siena”.
Rose – “Nella strutturazione abbiamo condiviso tutte le scelte. Abbiamo cercato di riportare un po’ di sana competizione, creando rose omogenee. I tecnici potranno lavorare in modo organico senza esaltare l’individualismo ma il collettivo. Oggi il Siena non deve vincere subito ma creare gruppi che abbiano valori importanti, che poi diventino squadre”.
Crescita – “Durante la stagione faremo in modo di accelerare la crescita di ogni ragazzo. Intanto noi abbiamo un’Under 17 composta al 90% da ragazzi del 2007, quando l’età richiesta è 2006. Abbiamo anche stabilito una data in cui valutare se qualche singolo possa già effettuare il salto nella squadra più avanti”.
Valori – “Vogliamo che le famiglie sappiano che a Siena, per mentalità e metodologia, i ragazzi stanno bene, possono crescere e divertirsi. Poi si pensa anche all’obiettivo del professionismo ma tutto deve essere interpretato in modo positivo. La compensazione tra sport e attività scolastica deve essere la prima cosa. Tutti i ragazzi devono rispettare i compagni e lo staff che lavora per loro. Queste sono dinamiche che ognuno di noi ha voluto trasmettere”.
Regolamento interno – “È stato fatto in accordo con i mister, io l’ho condiviso e avallato. Si tratta di un codice di comportamento per gestire quelle dinamiche che iniziano dal momento in cui si varca il cancello. È una cosa che se il ragazzo è intelligente ne fa tesoro, perché se i ragazzi vogliono un giorno diventare professionisti devono essere proiettati verso il lavoro con la testa oltre che con il fisico”.
Aree – “Abbiamo deciso di ristrutturare parte delle aree di gestione. Abbiamo deciso di creare l’area della preparazione atletica che sarà gestita da Sandro Bencardino, e lo stesso è stato fatto per i preparatori dei portieri e per il discorso tecnico, didattico e tattico prima squadra. È giusto che ogni allenatore abbia il suo credo ma è anche giusto fare riferimento alla metodologia della prima squadra. L’importante non è il modulo quanto i concetti. Poi ogni allenatore può personalizzare la sua idea”.
Problematiche – “Maschero questo termine con la parola difficoltà. Quando si arriva dopo un cambio di proprietà bisogna sempre ricostruire. Alcune sono difficoltà ordinarie, tipo quelle dell’organizzazione dei tempi per l’utilizzo dei campi. Ma stiamo cercando di fare il possibile perché tutto vada per il meglio”.
Modello – “Dobbiamo capire che dovremo modellarci su chi ha fatto meglio di noi. Non potremo mai arrivare ai livelli di Empoli e Fiorentina ma per essere protagonisti nel nostro piccolo vorremmo ispirarci a loro. Per raggiungere quei livelli servono anni, noi per ora bisogna navigare a vista e creare fondamenta solide”.
Collaborazione – “Volevo sensibilizzare le società di Siena e della provincia perché per noi sono realtà importanti. Io avuto aperture verso di loro, ho cercato di far capire che Siena è una seconda casa. Tanti ragazzi dovremo prenderli da lì, per cui una collaborazione sarà obbligatoria. Servirà però che tutto sia fatto con le giuste sinergie”.
Ruolo – “La mia figura è quella di responsabile del settore giovanile e collaboratore dell’area tecnica. Dal punto di vista della coordinazione con i mister il mio alter ego è Marco Di Chio. Tutti possono interfacciarsi con lui, anche perché in alcuni momenti io dovrò stare dietro alla prima squadra”.
(Jacopo Fanetti)
Fonte: Fol