Esclusiva Fol – Maccarone: “Sono pronto ad allenare. Farei fatica a dire di no al Siena”
“Sono a casa, vado in giro a vedere partite, mi aggiorno. Sabato ero a Pisa-Frosinone, ieri sera mi sono visto Lucchese-Imolese. Sono stato a Cremona da Pecchia, poi a Venezia da Zanetti. Ci ho giocato insieme, sono giovani e bravi. È una cosa nuova per me e ho tanto da imparare”. Massimo Maccarone è pronto a tuffarsi nella nuova avventura. Se prima cercava (e trovava) il gol in campo, adesso cerca un’opportunità per mettersi in gioco da allenatore, dopo aver fatto da vice ad un maestro come Silvio Baldini alla Carrarese. “Ho preso il patentino Uefa A, che mi consente di allenare fino in Serie C – racconta al Fedelissimo Online – devo essere tesserato per otto mesi per poter prendere l’Uefa Pro ma al momento non mi interessa. Come calciatore sono partito dal basso, vorrei fare lo stesso da allenatore”.
Magari partendo da Siena?
Sapete bene quanto sia forte il legame che ho con la città. Certo, bisogna avere dietro un progetto buono perché nessuno può fare miracoli. Per fare bene ci vuole organizzazione, fiducia. Se prendi un allenatore e lo metti in dubbio dopo un mese non è facile. E non alludo solo al Siena ma a una tendenza diffusa in tutta Italia.
In questi mesi c’è mai stata possibilità di allenare la Robur?
No, non c’è stata nessuna possibilità. In D ero venuto a vedere qualche partita ma soltanto perché c’era il mio amico Gilardino. Quest’anno tutti sapevano che avevo intrapreso questo nuovo ruolo ed ero disponibile a venire, ma non è stato fatto il mio nome. C’è sempre un alibi, quello di dire che Maccarone non ha allenato da nessuna parte. Capisco il timore, ma uno così non potrà mai partire. Penso di avere un bagaglio culturale calcistico importante. Ho fatto 23 anni di professionismo, ho girato l’Europa e il mondo, sono due anni che mi dedico a questo.
Se arriva una chiamata del Siena, non c’è il rischio di pensare più col cuore che con la testa, col pericolo poi di “bruciarsi”?
Il mio rapporto che ho da calciatore con Siena rimarrà per sempre. Se dovessi venire ad allenare ripartirei da zero, mettendomi in gioco sotto un altro punto di vista. Farei fatica a rinunciare a una chiamata del Siena, in qualunque momento.
Cosa si porta dietro, una persona, nella transizione da giocatore a tecnico?
Avendo giocato a buoni livelli, ho la fortuna di poter capire un gruppo, cosa pensa un giocatore, come aiutarlo nei momenti di difficoltà, perché tutti hanno dei momenti critici. Più fai stare bene una squadra, più quella squadra renderà.
La Siena del calcio, in questo momento, è in grande confusione.
Cambiare tanto crea sempre confusione. Immagino cosa provino i calciatori, con quattro allenatori in pochi mesi e ognuno con la sua idea di calcio. Padalino è un ottimo tecnico, spero che faccia bene, che concluda la stagione e risollevi la situazione. Sento tanta gente di Siena, so cosa provano. Mi auguro che la società abbia imparato dai propri errori, per non commetterli più in futuro.
Hai la sensazione che, prima o poi, allenerai la Robur?
Ce l’ho questa sensazione, che è anche una speranza. Mi sento pronto. Ho solo bisogno di partire, di avere un’opportunità. Sono dell’idea che occorre pazienza, e non paura. Vado avanti per la mia strada, sono consapevole di quello che posso fare. Con la speranza di partire il prima possibile”
(Giuseppe Ingrosso)
Fonte: Fol