Esclusiva Fol – Gatto: “Siena era il top, ma è andata così. Nel finale speravo di giocare”
Vinci un campionato da primo attore, ti chiama il Siena, vieni ripescato in C, la squadra ha ambizioni di alta classifica. Poi il mondo ti crolla addosso, convivi col dolore e con la lontananza e poi con l’indifferenza, fino all’addio silenzioso. È la storia, in breve, dell’anno bianconero di Vincenzo Gatto, che ha appena firmato con la Puteolana, squadra campana di serie D. “È a venti minuti da casa, mi hanno voluto fortemente e c’è dietro un progetto”, racconta al Fedelissimo Online il centrocampista napoletano, il cui sentimento è a metà strada tra la voglia di ripartire e la frustrazione per aver perso un’opportunità unica. “In estate dopo aver vinto in D a Trento mi chiama il Siena. Come fai a rifiutare? Avrei accettato anche in Eccellenza!”.
Il piano era di vincere un altro campionato di D, poi invece arriva il ripescaggio.
Già, la classica ciliegina sulla torta. Poi però sono sparite entrambe, sia la torta che la ciliegia.
La tua stagione inizia e finisce in Siena-Fermana di Coppa, il 21 agosto 2021. 72 minuti in campo, poi il crac (rottura del legamento crociato anteriore e del menisco mediale del ginocchio destro) e l’uscita in barella.
E pensare che all’inizio ero emozionato. Era la prima partita davanti al pubblico, qualcosa di speciale. Poi è successo quel che è successo. Un infortunio analogo mi era già capitato, nel 2014, ma è sempre dura.
Come hai passato quei mesi lontano dal campo?
Perinetti, dopo l’operazione, mi disse di tornare a casa dalla famiglia. Mia moglie e mia figlia potevano darmi quella carica in più. Sono stato a Napoli per tutta la prima fase di riabilitazione, anche se ogni mese tornavo a Siena per i controlli.
La Robur come la seguivi?
Mi sentivo con alcuni calciatori, in particolare Caccavallo, Conson e Cardoselli. Il gruppo mi è sempre stato vicino.
L’intervento chirurgico avvenne il 4 settembre e si parlò di cinque-sei mesi come tempo di recupero agonistico. Per questo il 20 gennaio, al tuo rientro a Siena per la seconda fase di recupero, ci si poteva immaginare un debutto in campionato, almeno nel finale di stagione.
A gennaio dovevo recuperare molto. Poi però, dopo il rientro in gruppo, non ho mai avuto problemi. E non ti nego che sei-sette partite potevo e speravo di farle. Invece mi sono ritrovato fuori lista. La società non mi ha mai fatto mancare niente, però delle pecche ci sono state.
Ovvero?
È stata fatta un po’ di confusione. Sono tornato e stavano in lista giocatori che non si sono mai visti. Sono scelte del club e le rispetto, ma mi è dispiaciuto perché potevo dare il mio contributo.
Anche perché la squadra non è che stesse attraversando un bel momento.
Era un periodo dove non arrivavano risultati. Ma ero convinto che i compagni avrebbero raggiunto l’obiettivo, che nel finale era diventato quello di salvarsi.
Avevi un contratto di un anno, giusto?
Un annuale, sì. Purtroppo l’ho buttato via in questo modo. Sono stato sfortunato, una piazza così era il top. C’è tanto rammarico per non aver dimostrato le mie qualità. Magari in futuro chissà di non ritrovarci ancora insieme…
(Giuseppe Ingrosso)
Fonte: Fol