Esclusiva Fol – Denis Portanova: “A Siena ho iniziato a giocare, è una partita che sento”

Non è un ex, Denis Portanova, ma poco ci manca. “A Siena ci vivo, ci ha giocato mio padre. È una partita che sento”, spiega al Fedelissimo Online in vista della gara col Gubbio, dove Denis gioca quest’anno. Classe 2001, cresciuto nel Bologna e poi nel Torino, con cui ha rescisso lo scorso gennaio, prima di arrivare in Umbria ha fatto sei mesi a Pistoia, debuttando nei professionisti. 15 presenze con gli arancioni, ma il 13 febbraio (Pistoiese-Siena 1-1) era in panchina. Così, sabato, sarà la sua prima volta contro la Robur.

Denis, cosa provi a sfidare i bianconeri?

Sono nato a Napoli, ma ho iniziato a giocare a calcio a Siena, al Meroni, con mio fratello. Avevo quattro anni. Poi sono andato via quando mio padre è passato al Bologna. Erano gli anni più belli. Ricordo che andavo agli allenamenti e poi allo stadio. Mi viene in mente lo scudetto che vinse l’Inter al Franchi. La mia famiglia ha casa a Siena, è normale che provi qualcosa di speciale.

Che partita sarà sabato?

Il Siena è una buona squadra, ha giocatori forti ed esperti. Sarà una bella partita, ci sarà da lottare. Noi dobbiamo continuare su questa strada, pensiamo partita dopo partita. L’obiettivo è migliorare la posizione dell’anno scorso, se poi a marzo saremo in ballo ci proveremo.

A Pistoia l’anno scorso lottavi per la salvezza. Com’è adesso vivere una situazione opposta?

Pressioni ce ne sono, ogni partita vuoi vincere e arrivare più in alto possibile. Ma c’è anche tanto entusiasmo. A Pistoia era cambiata tutta la società, ce la stavamo facendo ma alla fine è andata male. Però mi sono trovato bene, ringrazio il direttore Rosati e mister Alessandrini per la fiducia. Poi ha chiamato il Gubbio e non ho esitato.

Finora sta andando bene: 13 presenze e un gol.

Ultimamente stiamo a giocando a tre e faccio il braccetto, altrimenti il difensore centrale a quattro. Sto apprendendo molto da giocatori esperti come Redolfi e Signorini.

E da tuo padre, Daniele Portanova, hai appreso qualcosa?

Sicuramente sì. Ogni tanto guardo qualche suo video vecchio. Se mi rivedo in lui? Qualcosina nella lettura del gioco. Lui oltre che bravo fisicamente era forte su questo.

Essere il figlio di un giocatore famoso è un’opportunità o un limite?

Alcune volte è un limite, ma io questa cosa dell’essere un figlio d’arte non la sento tanto. Io sono io e lui è lui. Però portare il cognome in alto è un altro motivo per dare il massimo.

Tuo padre chi tiferà sabato?

(Ride, ndr). Penso tiferà per me.

Giudizio quasi unanime: Reggiana, Cesena e Entella sono le più forti, e subito dopo c’è il Gubbio.

Mah, ci sono tante altre squadre come noi. La Carrarese, lo stesso Siena. È un campionato molto equilibrato.

(Giuseppe Ingrosso)

Fonte: Fol