Esclusiva Fol – D’Ambrosio: “Il Siena mi ha sorpreso, un piacere tornare al Franchi”

In un mondo parallelo, con la Robur Siena iscritta al campionato 2020/21 di Serie C, oggi Dario D’Ambrosio avrebbe ancora il contratto in bianconero. Fino al giugno 2023. “Stavo anche cercando casa, i bambini sarebbero cresciuti a Siena. Ma le cose cambiano”, racconta al Fedelissimo Online l’ex difensore e capitano bianconero, adesso alla Carrarese, con cui giocherà sabato al Franchi. “Ogni volta che si torna dove si è stati bene e si è fatto bene è un piacere. Specialmente se si parla di una città bella come Siena e una piazza importante”.

Se sabato segni, esulti?

Non ci penso, sono cose che non si possono preparare. Poi io sono un difensore…

Però lo scorso anno a Viterbo hai segnato 5 gol e adesso a Carrara sei a quota 3.

Sì, vero. Ma quando scendo in campo non penso a far gol, penso a non farlo prendere.

Sarà una bella partita, Siena-Carrarese.

Noi non siamo di certo partiti per vincere, ma per fare un buon campionato. Poi è normale, se quelle davanti stentano e ci troviamo tutti lì proviamo a cavalcare l’onda. È un derby importante, sono due squadre che se la possono giocare. Il Siena mi ha sorpreso, nonostante il cambio di allenatore e di parte della rosa, sta facendo un ottimo campionato.

È la seconda volta da avversario al Franchi. La prima, un Siena-Viterbese dello scorso febbraio, arrivarono cori contro di te dalla curva.

Non è un problema mio perché io ho fatto un buon percorso. Ricordo che quando ci fu l’ultima partita col Novara in casa (nel 2018/19, ndr) fui l’unico applaudito dalla tribuna e in conferenza stampa mi fu detto che ero uno dei pochi giocatori a cui la tribuna riservava un affetto particolare.

È stato Dal Canto a volerti a Carrara?

Sì, come a Viterbo. È una persona perbene, preparata, uno dei pochi allenatori validi in questa categoria.

Chi è la più forte del girone?

Reggiana e Cesena, e anche l’Entella. Poi il Gubbio è una squadra ostica.

A Siena sei stato quattro stagioni e mezzo, dal 2015 al 2020. Sei mesi con Ponte, poi tutto il periodo della Durio.

All’inizio, col cambio di proprietà, il Siena doveva abbattere i costi e io, assieme ad altri, sono stato mandato via. I fatti dicono che è stato un percorso positivo. Nella stagione 2017/18 ce la siamo giocata fino all’ultimo per la Serie B, l’anno successivo c’erano molte più pressioni considerata anche una piazza abituata a grandi palcoscenici. È finita con la non iscrizione ma non mi va più di parlarne, la famiglia Durio non merita giudizi negativi perché sono persone per bene.

Vi siete risentiti, dopo quell’estate del 2020?

Sì, è venuta a vedere qualche partita quando giocavamo con l’Entella. Siamo rimasti in buoni rapporti. Ma non abbiamo più toccato quel tasto.

Non imputi nulla alla famiglia Durio-Trani?

Credo si siano trovati in una situazione che non hanno saputo gestire. Ma sono persone genuine. Se uno domani non vuole più spendere soldi per una cosa non posso dargli una colpa.

A Siena stavi per mettere radici…

Venivo da cinque anni, ne avevo altri tre di contratto e stavo cercando casa. I bambini sarebbero cresciuti in una città tranquilla. Ma le cose cambiano.

Hai già pensato a dove stabilizzarti?

Non ancora. Pensiamo a questa stagione, poi si vedrà.

(Giuseppe Ingrosso)

Fonte: Fol