Decreto sicurezza: Flagranza differita pure per razzismo
Domani il Consiglio dei Ministri dovrebbe approvare il decreto antiviolenza negli stadi promesso dopo i tragico sabato della finale di coppa Italia che portò alla morte di Ciro Esposito. Nel testo che il ministro Angelino Alfano ha preparato ci sono delle novità. In particolare l’estensione della «flagranza differita» al reato di istigazione razziale, etnica e religiosa. In pratica per colpire chi ostenta striscioni e simboli odiosi si potrà intervenire come per gli atti di violenza, fino a 36 ore dall’accaduto, naturalmente con l’aiuto delle immagini.
Ma fra le materie trattate dal Decreto c’è anche un inasprimento delle pene della famosa legge sull’illecito sportivo, l’ormai anzianotta 401 approvata nel 1989. Finora erano previste pene da un mese a un anno di reclusione, ora si arriverà da due ai sei anni, e addirittura a 9 se il fatto influisce sulle scommesse regolari.
Per il resto escono confermate le misure già anticipate in questa settimana: divieto di stadio, il daspo, fino a otto anni (finora erano cinque) in caso di recidivi; introduzione del daspo di gruppo; obbligo di firma per i recidivi.
Ma nel Decreto in dirittura d’arrivo c’è anche la famosa centralizzazione del divieto di trasferta. Non sarà un divieto generalizzato, ma mirato. E potrà disporlo il ministro dell’Interno fino a due anni,
Nel testo c’è anche una parte che riguarda la semplificazione dei permessi burocratici per la realizzazione dei lavori che consentiranno di alzare il livello di sicurezza degli impianti.
Alle misure del Decreto si uniranno anche i provvedimenti decisi dalla task force ministeriale per rendere più facile l’accesso agli stadi.
Fonte: La Gazzetta dello Sport