Daniele Magrini: “Il Siena è parte di un patrimonio affettivo di un’intera comunità”
Il giornalista Daniele Magrini, sul suo profilo Facebook, ha fatto alcune riflessioni sul momento che attualmente sta vivendo la Robur.
“L’opportuna interrogazione di Fabio Pacciani ha collocato la drammatica vicenda del Siena nella dovuta ottica di trasparenza istituzionale. Perché la città deve sapere cosa fa e ha fatto la giunta comunale di fronte alla pervicace azione di distruzione della Robur ordita da Montanari. Ben più feroce rispetto ai “semplici” fallimenti targati Mezzaroma e Durio.
Al di là della risposta in assise consiliare, che certamente si concretizzerà oltre la fatidica data del 29 agosto, importante è la chiarezza pubblica (salvo certe opportune tutele di riservatezza) su ciò che sta facendo sottotraccia la giunta comunale e il sindaco Nicoletta Fabio in primo luogo.
Fatti i dovuti scongiuri, se il 30 agosto il sindaco avesse in mano il titolo sportivo, è ovvio che non andrebbe persa neppure un’ora per individuare la nuova società. E i contatti non possono che essere già avviati, come probabilmente e auspicabilmente è.
Sull’utilizzo dello stadio, a parte il ricorso-bis di Montanari, il Comune ha tutte le rassicurazioni tecnico-legali possibili? Perché anche per l’iscrizione in soprannumero, il campo è necessario.
Il Siena è parte di un patrimonio affettivo di un’intera comunità, sotto attacco da parte dell’attuale proprietà. Che dovrebbe rendersi conto di un fatto: può inventarsi ogni mossa legale possibile, ma in ogni caso il suo tempo a Siena è finito. I ricorsi al Consiglio di Stato costano decine di migliaia di euro. Per cosa? Con quali vantaggi? Intorno a questi due interrogativi sarebbe interessante che oltre alla meritoria azione di informazione dei Fedelissimi, si scatenassero le energie mediatiche della città. Prima del Palio, un po’ di tempo c’è”.
Fonte: Fol