CURCI: VOLEVO TORNARE E SONO TORNATO
In comproprietà con la Roma, Gianluca Curci, voleva tornare a Siena ed è tornato. Con il Mondiale in vista giocare era il suo obiettivo primario. E non ha rimpianti.
Tre punti in due partite: qual è il suo giudizio su questo inizio campionato?
Buono: abbiamo gli stessi punti dell’anno scorso… Con il Milan, per come si era messo il primo tempo, potevamo ottenere qualcosa in più, ma una loro grande giocata ci ha tagliato le gambe. A Cagliari abbiamo riproposto quanto di buono fatto la settimana precedente, siamo stati protagonisti di un’ottima prestazione, centrando la vittoria contro una diretta concorrente nella corsa salvezza. Speriamo di continuare così.
La difesa come l’ha vista?
Contro il Cagliari siamo stati quasi perfetti. Se non avessero avuto il rigore, tra l’altro dubbio, non avremmo subito reti. Tutta la squadra, a partire dagli attaccanti, si è mossa bene. La linea difensiva è rimasta concentrata dal primo all’ultimo minuto: se ne è andato Portanova, ma i ragazzi stanno facendo benissimo. Poi che c’entra, qualche loro affondo c’è stato, ma fa parte del gioco: in campo c’erano anche gli avversari….
Lei come sta?
Molto bene, riparto da dove ho finito l’anno scorso, con grande tranquillità e serenità. Il mio ritorno in bianconero ha accontentato tutti: me per primo, ma anche il Siena e la Roma. Il gruppo è ottimo, se ne sono andati giocatori importanti, di peso nello spogliatoio, ma chi è arrivato si è integrato subito e sta dando il suo contributo. Sono contento: siamo una buona squadra, l’importante è che tutti seguano sempre ciò che dice il mister: Giampaolo è bravissimo nel mettere in campo una squadra competitiva. Speriamo di far meglio anche della passata stagione.
Vista la situazione che a Roma hanno in porta, non ha rimpianti?
Assolutamente no: ho vestito per quattordici anni la maglia giallorossa. E’ ovvio che vedere quei colori e affrontare i vecchi compagni da avversario, mi faccia sempre un effetto un po’strano. Ma adesso sono un giocatore del Siena e gioco per la Robur. Qua sto bene e la partita della prossima domenica la considero come le altre: una sfida con tre punti in palio. Sarebbe bello andasse come è andata l’anno passato.
Si aspettava l’addio di Spalletti?
No, non me l’aspettavo. Spalletti è un allenatore abituato a combattere. Quando è arrivato a Roma, ha sofferto: ha trovato una squadra che veniva da quattro cambi tecnici. E’ stato bravo nel lavoro e nel gestire i rapporti con i giocatori. In tre anni ha fatto benissimo, dal record di vittorie centrate alle soddisfazioni ottenute in Coppa Italia e in Super Coppa. Al suo esordio sulla panchina giallorossa la situazione della Roma era peggiore dell’attuale: non me l’aspettavo proprio.
Crede che Ranieri sia il tecnico giusto?
Come no, se l’hanno preso… Ha allenato in grandi piazze: Valencia, Chelsea, Atletico Mardid, Juventus… Conosce bene l’ambiente giallorosso ed è pure tifoso romanista. Credo proprio che sia la scelta giusta.
Come ha ritrovato Jaakkola e Ivanov?
Sono migliorati molto, anche grazie al lavoro che svolgono quotidianamente con il nostro preparatore, Emilio Tuccella. Ivanov è stato convocato anche dall’Under 21 bulgara: qualcosa vorrà pur dire….
Quanto ci pensa al Sud Africa?
E’ normale che uno ci pensi. Mi farebbe piacere essere nella lista dei 23. La convocazione non è arrivata neanche questa volta, ma non mi abbatto. Anzi, è uno stimolo a dare ancora di più, in allenamento e in partita. Ci provo. (Angela Gorellini)
Fonte: Fedelissimo on line