Corriere di Siena: Conte: “Prima o poi potremmo ritrovarci”
Arriva quasi in incognito Antonio Conte in palazzo Pubblico per ricevere il Premio Robur 2014, firmato dal Siena Club Fedelissimi. Strette di mano e abbracci, tanti saluti dai suoi vecchi tifosi bianconeri. Il Commissario Tecnico della Nazionale, dopo la promozione con la Robur, ha ottenuto successi e Scudetti con la Juventus, ma è rimasto attaccato a Siena e al pubblico senese. Dopo i saluti del sindaco Bruno Valentini, Orlando Pacchiani ha tracciato un profilo di Antonio Conte fino al suo approdo sulla panchina della Nazionale. Quindi il saluto di Conte. “Sono momenti – ha detto Conte – in cui le parole mi vengono dal cuore. A Siena vengono facilmente, qui ho iniziato, fin dai tempi con De Canio. Nella mia gavetta ho vinto, sono caduto, mi sono rialzato. Andai via a malincuore il primo anno, ho sperato di poter essere confermato l’anno dopo e di diventare il primo allenatore. Giusto che ciò non sia avvenuto, ho dovuto fare il mio percorso. ho preso qualche schiaffo, ho vinto quando non me lo chiedevano, a Bergamo sono caduto. A Siena sono stato chiamato per vincere e per tornare in serie A e non è stato semplice, basta guardare quello che succede spesso alle retrocesse. Mi vengono i brividi quando ricordo alcune situazioni di quelli anni a Siena, come quando andavamo al cinema. Non l’ho potuto fare alla Juve, ma era un attimo di aggregazione importantissima. C’è grande soddisfazione quando passi da una società e anche quando vai via lasci qualcosa, mi fa molto piacere che mi si dica che in quel anno ho lasciato qualcosa”. “So che è un momento particolare per Siena – ha continuato Antonio Conte -, seguo con passione e con cuore le vicissitudini bianconero. Questo premio è motivo di orgoglio. Posso dire di aver capito bene in due anni come è il senese, che non è una persona facile. Ti dà tutto, ti dà il cuore se pensa che questa persona lo meriti. Mi rispecchio molto con questo tipo di persone. Mi auguro di ritrovarci, nel calcio mai dire mai”.
A margine della cerimonia del Premio Robur, ha parlato anche il presidente del Siena Antonio Ponte. “Come ho visto la squadra (dove il colloquio di lunedì, ndr) – ha detto il numero uno – Direi molto bene, ho visto la reazione che mi aspettavo. Sono convinto che a Ponsacco sia stato solo un passaggio a vuoto”. ” Il futuro? – ha aggiunto Ponte – Nei dilettanti il futuro dipende dalla promozione o meno. Tutto dipende da quello, quindi di futuro parleremo solo a maggio, impossibile farlo prima. Tutto dipende dal ritorno nei professionisti”. (Alessandro Lorenzini)
Fonte: Corriere di Siena