Corradi: “L’ipotesi di giocare lontano dal Franchi è realistica”

“Finchè ho lavorato col Comune le cose sono andate lisce. Ho fatto il progetto definitivo, approvato dall’amministrazione comunale, e quello di solito è lo scoglio più grande. L’esecutivo è la parte più semplice, perché le autorizzazioni sono già state date. E invece…”. L’ingegnere Sandro Corradi, che insieme al geologo Federico Castellani ha seguito l’iter dello stadio, bruscamente fermato per l’immobilismo del Siena calcio, interviene su un caso che va avanti da tempo. “Le autorizzazioni edilizie comunali ce le abbiamo – spiega Corradi a Fuori Campo, su Radio Siena Tv – vanno ottenute le autorizzazioni sismiche, cioè quelle del Genio Civile, poi va incaricata un’impresa che deve cominciare subito alla fine del campionato. I tempi sono molto stretti, in tutta sincerità non sono molto ottimista”.

“Il Comune si è sempre mosso in modo corretto, ha fatto tutto quello che doveva fare – prosegue l’ingegnere – sono preoccupato per lo stadio perché il rischio che non si possa giocare al Franchi lo vedo molto realistico”. Corradi spiega anche la difficoltà cronica in Italia a realizzare impianti sportivi. “Il mio studio ha fatto diversi stadi di dimensioni medio-piccole. Vedo in giro una discrepanza fra quello che si può fare e quello che si vorrebbe fare. Oggi una squadra di B o C si può permettere uno stadio di 5-10 milioni, le aspettative sono molto più alte e questo provoca degli inghippi. Vengo da Terni dove c’è l’idea di fare uno stadio da 50 milioni. Non si farà mai”. (Giuseppe Ingrosso)

Fonte: Fol