Contro tutti e sempre più isolato
Se l’avesse studiata a tavolino non gli sarebbe venuta così bene. Isolato dalla città, dal mondo del tifo, dalle istituzioni e con gli occhi addosso della FIGC e della CoViSoc. Quello di Montanari, nel campo dei rapporti umani e istituzionali, è un capolavoro di disastri che potrebbero costare caro alla Robur, molto caro. Viene da chiedersi il perché di tali atteggiamenti. Acquistare una squadra di calcio non è obbligatorio, ma al momento in cui si compie il passo si deve essere a conoscenza che le azioni/quote si portano dietro una storia, una passione, un amore che meritano rispetto. Quello che non c’è stato e che non ci sarà. Tutto quanto sta succedendo e ciò che purtroppo cova sotto la cenere – sperando di sbagliarci – non ha una logica se non quella di essere portati a pensare che Montanari abbia fatto il passo più lungo della gamba entrando in un mondo (il calcio) e in una società (la Robur) che, evidentemente, non conosceva nemmeno per sentito dire. I risultati sono questi. E ora come se ne esce fuori? Bella domanda che, come sempre in questi casi, non ha un’immediata risposta e potrebbe anche non averla in futuro. Dal mese di novembre si mormora di un possibile ritorno della proprietà armena, quella che ha ceduto la società all’attuale proprietario. Sinceramente crediamo poco a questa possibilità, perché dopo i capitali spesi nei loro due anni di gestione, dovrebbero aggiungerne altri e nemmeno pochi. Non conoscendo i termini del contratto di cessione, le clausole incluse e se Montanari ha corrisposto in parte o in toto quanto stabilito per acquistare il Siena, tutto ci sta. Di certo se il gruppo armeno sta valutando di rientrare questo è il momento, altrimenti è meglio che si faccia da parte una volta per tutte. (Nicnat)
Fonte: FOL