CONTE: VINCERE CON ENTUSIASMO, LA A NON E’ UN ATTO DOVUTO

 

Alla vigilia di Siena-Albinoleffe ti aspetti di trovare un Antonio Conte tranquillo, pronto a iniziare alla carica il nuovo anno. Carico, il mister bianconero, lo è. E vuole, anzi è certo, che la sua Robur partirà con il piede giusto. Tranquillo, però, non è l’aggettivo che lo descrive meglio. Tutto il contrario. Sollecitato da una domanda sul mercato, analizza con toni forti, l’attuale situazione del Siena. Per essere più precisi, la situazione in cui vive attualmente il Siena.
Mister con quale spirito riparte la squadra?
“Si parte, anzi si deve ripartire, con la giusta voglia, la giusta determinazione e la giusta cattiveria. Veniamo da una sosta di tre settimane, con tutto ciò che essa comporta. Ma a Messina abbiamo lavorato intensamente e ci ripresentiamo con la fame che serve per fare qualcosa di positivo in un campionato che si sta rivelando difficile sotto tutti i punti di vista. Sono anni che in serie B una squadra non girava a 40 punti: il Novara ha già raggiunto la quota, l’Atalanta è a 39, noi a 37: questo la dice lunga sul campionato che stiamo vivendo”.
La sosta è servita per stemprare un po’ la pressione?
“La pressione, per una squadra che vuole vincere, deve esserci. Dopo la sconfitta, secondo me immeritata, di Varese, che è arrivata dopo un filotto di sette risultati utili, quattro vittorie e tre pareggi, dobbiamo scendere in campo con quella fame che porta al risultato”.
E’ stato comunque utile ‘emigrare’?
“Certo, come anche altre squadre, abbiamo cercato condizioni climatiche migliori: qua a Siena tra gelate e piogge sarebbe stato difficile trovare campi per allenarci. Tutti insieme abbiamo smaltito qualche panettone di troppo. Avevamo la necessità di mangiare bene tutti insieme, dormire bene tutti insieme e allenarci in maniera intensa come abbiamo fatto”.
Fisicamente come sta la squadra?
“Marrone e Rossi hanno avuto qualche problemino, ma fino adesso siamo stati abbastanza fortunati per quanto riguarda il discorso infermeria. A parte Kamata, che fin dalla preparazione estiva ha combattuto con problemi di natura fisica, non abbiamo mai avuto grossi contrattempi: merito dello staff sanitario”.
Possibile, domani, vedere Brienza sulla fascia?
“Sì, è possibile. Brienza ha vinto un campionato in B giocando da esterno, tra l’altro insieme a Bombardini che ritroveremo domani. E’ un ruolo che può ricoprire benissimo, apportando anche imprevedibilità. Partendo da esterno può accentrarsi creando quello spazio necessario a lui e alla squadra”.
Gennaio è anche il mese del mercato…
“Con la società abbiamo fatto il punto della situazione. Sarà un mercato difficile. Qualcuno forse dimentica che quest’anno viviamo sulle macerie di sette anni di serie A: alcuni contratti sono alti, giocatori difficili da cambiare. Quando parlo di anno difficile lo è sotto tutti i punti di vista, perché c’è tutto da ricostruire. Non si può mettere la testa sotto la sabbia, ci sono determinate situazioni, ci sono e vanno gestire al meglio. La proprietà ha ereditato una situazione non facile sotto il profilo della gestione patrimoniale, di riflesso anche il direttore, di riflesso anche l’allenatore. Stiamo lì a valutare e vediamo che succede. Abbiamo giocatori in esubero difficili da piazzare e anche a volersi muovere bisogna fare molta attenzione. Sembra che qualcuno non capisca o voglia far finta di non capire. Il presidente, il direttore, io con la squadra stiamo facendo di tutto ma le difficoltà ci sono. L’annata è più difficile di quello che sembra”.
Cioè?
“A me vengono a dire che ho questo giocatore, che ho quel giocatore. Ma alla fine quanti di questi mi sarebbe piaciuto avere? Nessuno qua vuol passare per fesso. E’ dura, sarà dura e tutti devono recepirlo. Con il presidente e il direttore siamo sulla stessa barca, perché sappiamo come stanno le cose. Quindi nel mercato dobbiamo andare piano piano e stare tranquilli: se esce qualcosa, se esce, se esce, saremo lì. Non dipende da noi, ma dipende dagli altri. Dobbiamo essere attendisti e fare le cose che vogliamo se possiamo e quelle che siamo costretti a fare. Corazzata? Corazzata di che? Le corazzate sono altrove. L’Atalanta ha confermato tutti i titolari. Qua, il giorno stesso della retrocessione sono andati tutti a bussare alla porta dell’Ac Siena a dire ‘voglio andar via, voglio andar via’. E giustamente li abbiamo fatti andare. Degli undici titolari, ricordo, sono rimasti solo Vergassola e Del Grosso. Per il resto è rimasta gente che l’anno scorso era nell’anticamera. Gente la cui presenza mi ha fatto piacere, che ha dimostrato di meritare di giocare. Ho cercato di recuperare tutti, con alcuni ci sono riuscito, con altri no. Poi abbiamo preso giocatori che potevano contribuire alla nostra causa, senza spendere e spandere. La verità e che in questa serie B, ogni squadra ha una ossatura importante, lo stesso Albinoleffe ha 33 giocatori. Dobbiamo avere fame e voglia, più fame e più voglia degli altri. Perché il pane è duro, duro, duro. Di certo c’è che dall’esterno non ci danno una mano, questo è fuori dubbio. Dobbiamo ritrovare entusiasmo tutti, ritrovare l’entusiasmo perduto. Se non c’è entusiasmo è impossibile. Abbiamo vinto 3-0 con l’Ascoli ed è come se non avessimo fatto niente, siamo quasi a quota 40 – punti che inizialmente avrei firmato, non una ma cento volte, se all’inizio mi avessero chiesto di girare con un bottino così – e niente. Servono partecipazione ed entusiasmo. Domani deve esserci entusiasmo nel vincere contro l’Albinoleffe. Perché non sta scritto da nessuna parte che noi vinciamo questo campionato. Tutti devono stringersi intorno alla squadra. La promozione non è un atto dovuto, ma un’impresa, una difficile impresa”.
Tornando al calcio giocato… Che Albinoleffe si aspetta?
“La squadra di Mondonico ha utilizzato il maggior numero di giocatori, ha portato in marcatura come noi il maggior numero di elementi, dodici se non sbaglio. Ha in squadra gente con carriere importanti alle spalle, come Zenoni, Mingazzini, Bombardini e giovani interessanti come Cisse, Momenté e Foglio. Sarà una battaglia, anche domani. Prepariamoci: l’Albinoleffe è anadato a vincere a Reggio. Per questo dico che serve entusiasmo da parte di tutti. Ho visto il 3-3 con il Piacenza, una partita pirotecnica, che i celesti si sono giocati fino all’ultimo. Sulla panchina c’è un tecnico di esperienza che ha diverse alternative a disposizione. Se devo essere sincero non ho idea di come si presenterà l’Albinoleffe domani. Nelle ultime partite ha sempre cambiato tantissimo, non dà punti di riferimento. Noi faremo la nostra stessa partita”. (Angela Gorellini)

Fonte: Fedelissimo on line
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