CONTE: LA NOSTRA DETERMINAZIONE DOVRA’ ESSERE FEROCE
Ci siamo, domani si parte. Antonio Conte c’è e dà la carica(aaaaaa).
Mister, inizia l’avventura: con quale spirito?
“Lo spirito è quello giusto: c’è entusiasmo e umiltà, come deve essere. Anche se siamo tra le squadre più accreditate alla risalita non ci è tutto dovuto. Rispettiamo il pronostico, lo accettiamo volentieri, ma dovremo lottare perché si avveri. Il passato ci insegna che negli ultimi dieci anni, su 45 squadre retrocesse, solo dieci sono riuscite a ritornare in A. Testa bassa e lavorare: pochi proclami, molti fatti. La nostra determinazione dovrà diventare feroce”.
Soddisfatto della sua Robur?
“Sono contento perché la società ha lavorato e sta lavorando bene: partiamo con una rosa ben studiata a tavolino con Perinetti e con il presidente, fatta di giocatori di qualità e uomini di spessore. L’ossatura di base c’è. Ripartiamo da un elemento di grande umanità, non solo un ottimo centrocampista, che è Simone Vergassola. E con lui i ‘vecchi’ bianconeri, che hanno voglia di rivincita. A loro si sono aggiunti tanti giovani pronti a dare una mano e che per me valgono quanto gli altri. Ricordatevi che ad Arezzo ho fatto giocare Ranocchia mettendo in panchina Conte che era capitano. Io un giocatore lo guardo fino al collo, poi chiedo chi è. Voglio gente pronta a morire per i colori del Siena, che pensi ‘noi’ e che non pensi ‘io’”.
Ci saranno altri innesti da qui alla fine del mercato, magari in difesa?
“Due-tre in totale a stare molto molto larghi. Sono già contento della squadra. Per quanto riguarda il reparto arretrato ho già tanti giocatori che hanno fatto la serie A: Rossettini era una promessa, l’infortunio lo ha fermato, ma ora sta bene. Odibe è un ’88 ma fa paura a guardarlo. Terzi, Ficagna, Del Grosso, Rossi sono calciatori dai quali mi aspetto tanto: se hanno giocato in A, perché dovrebbero fallire in B? Perché devo andare a comprare un difensore in cadetteria quando ne ho già in casa? E poi non è detto che la rosa attuale sia quella che presenteremo all’inizio del campionato. Questo mese mi servirà per valutare chi ho a disposizione e nel caso non fossi contento alzo la mano e chiedo alla società di intervenire. Prima però voglio valutarli tutti: qualche musicista dell’orchestra potrebbe anche cambiare. Il direttore credo di no… è un po’ troppo presto…”.
Codrea rimarrà?
“Per lui vale lo stesso discorso fatto per la difesa. Perché dovrei cercare in B, perché tanto dalla A non scende nessuno, un giocatore per sostituire lui che è mio? In fin dei conti anche Codrea è retrocesso con il Siena e quando una squadra retrocede le colpe sono un po’ di tutti. Mi aspetto da lui una stagione di riscatto. Codrea è pur sempre un giocatore che ha sulle spalle cinquanta presenze con la nazionale della Romania. Dovrò essere bravo io a tirargli fuori le giuste motivazioni”.
Genevier?
“Genevier dovrebbe arrivare più tardi perché ha finito in ritardo il campionato con il Torino, causa play off e ha diritto a un mese di vacanza. Dico ‘dovrebbe’ perché potrebbe succedere anche qualcosa di particolare in questo periodo. E’ un giocatore che non mi dispiace, ma non mi strapperò i capelli se in accordo con la società non dovesse far parte della mia squadra”.
Reginaldo?
“Con lui ho già parlato e vi dirò ciò che lui sa già: il Reginaldo visto a Siena non è lo stesso giocatore di Treviso o Firenze. Negli ultimi anni si è smarrito. In serie B ha la possibilità di fare la differenza, deve rimettersi a posto e ripartire. E’ un bravissimo ragazzo e un esterno dalle grandi qualità, caratteristiche che si sposano benissimo con il mio tipo di calcio. Mi aspetto tanto da Reginaldo e sarò molto duro con lui. Abbiamo fatto un patto d’onore tra uomini. Non mi basta il nome ‘Reginaldo’, io voglio il giocatore ‘Reginaldo’, quello vero: ha quest’incombenza, dovrà rispettare la promessa”.
Lo ha ripetuto più volte: i nomi ingannano…
“Sì, con i nomi non si vince. La parola d’ordine è fiducia. Non vendo fumo, sono davvero soddisfatto del lavoro che stiamo portando avanti. Sono arrivati ragazzi motivati, giocatori di categoria con una bella gavetta alle spalle. In un campionato difficile come quello che ci aspetta serve voglia di correre, organizzazione e tanta determinazione”.
Il numero degli abbonati sta comunque a dimostrare che la fiducia sembra esserci…
“So che a ieri erano più di 700 e questo mi rende felice. Dopo la partenza di alcuni giocatori e l’arrivo di altri avevo avvertito un po’ di scetticismo. Ripeto, stiamo lavorando bene per il bene del Siena e spero che con il nostro entusiasmo aumenti anche la fiducia nei nostri confronti”. (Angela Gorellini)
Fonte: Fedelissimo on line