COMUNICATO AC SIENA

Siena e i suoi tifosi non sono razzisti: è un’etichetta che non ci appartiene e che rifiutiamo categoricamente. Per questo crediamo sia frutto di un grosso equivoco quanto accaduto domenica contro il Bologna, che ha indotto il Giudice Sportivo a comminarci una multa. Le contestazioni nei confronti di Zalayeta si sono levate dagli spalti solo dopo un fatto specifico e cioè una sua entrata molto dura nei confronti del nostro calciatore Michael Odibe. In quel momento, i nostri tifosi hanno ritenuto di esprimere il proprio dissenso verso il giocatore avversario, nei confronti del quale peraltro esisteva già un certo risentimento per il suo manifesto rifiuto di trasferirsi a Siena nel mercato di gennaio.
Che non si trattasse di cori razzisti è dimostrato da alcuni fatti inequivocabili: le proteste nei confronti di Zalayeta si sono verificate solo in conseguenza del fallo; l’altro giocatore di colore del Bologna, Mudingayi, non è mai stato fatto oggetto di contestazioni; il pubblico ha incitato a gran voce e a più riprese, anche con cori a lui espressamente dedicati, il nostro giocatore Odibe, di nazionalità nigeriana.
Tutto ciò per dire che se è un grave errore passare sopra agli episodi di razzismo che possono verificarsi negli stadi, altrettanto sbagliato è accomunare tutto in un indistinto calderone. La nostra società è impegnatissima nel programma “Siena against racism” e porta i propri calciatori nelle scuole per sensibilizzare i giovani sul tema del razzismo. Questo non è una garanzia di immunità così come non vuol esserlo l’osservazione che negli ultimi anni la nostra tifoseria si è sempre contraddistinta per essere una delle più corrette d’Italia, quando non la più corretta in assoluto. Ma sono elementi che devono far riflettere tutti, uniti alle considerazioni suddette, e che ci fanno rigettare con decisione l’etichetta di razzisti.
Fonte: AC siena