Clamorosa gaffe del presidente del Bari, Vincenzo Matarrese
Secondo un vecchio adagio “un bel tacer non fu mai scritto”, ovvero, chi non ha nulla da dire è meglio che stia zitto.
Purtroppo c’è sempre chi, invece, parla e non si rende nemmeno conto di quello che dice.
Questo ruolo di “sciocco del villaggio” oggi è toccato a Matarrese jr, presidente del Bari e fratello del più famoso e potente Antonio, per gli intimi, Tonino, già presidente della Lega.
Il quotidiano Tuttosport riporta una dichiarazione di Vincenzo Matarrese che lascia senza parole chi si sforza a credere in un calcio giusto e pulito:
Queste le sue parole, secondo il quotidiano piemontese:
«Nel 1977, quando prendemmo il Bari il presidente del club era mio fratello Antonio. Nell’83 era stato appena eletto presidente della Lega calcio. Il Bari era in Serie B e navigava in cattive acque. Negli ultimi mesi di campionato gli arbitri, sui quali mio fratello aveva influenza, cercarono di aiutare la squadra per non farla retrocedere. Ad ogni partita ci assegnavano un rigore solo che noi riuscimmo a sbagliarli tutti. Nell’ultimo match col Monza, Radice fece calciare il rigore decisivo non più ai rigoristi ma a un difensore, Loseto, convinto che avrebbe segnato con una cannonata. Invece… ne uscì l’ennesimo passaggio al portiere e non riuscimmo a evitare la retrocessione. A quel punto mio fratello lasciò la carica sociale, perché come presidente di Lega non poteva essere a capo di una squadra di serie C. Così la mia famiglia decise di passare a me il testimone e da allora non l’ho più lasciato».
Affermazioni sconcertanti e molto gravi che, se confermate, sferrano un altro duro colpo ad un sistema, quello del calcio, che a distanza di molti anni ancora non ha finito di liberare i propri armadi dagli scheletri. Ma forse non ha nemmeno iniziato. (Nicnat)
Fonte: Fedelissimo Online