Ci scrive Marco Lusini: Un pugno di mosche. A chi giova tutto questo?
Cari Fedelissimi,
Affido a voi queste due righe di sfogo destinate al presidente. Sarei felice se le poteste pubblicare nel vostro sito da sempre un riferimento sicuro ed affidabile per tutto quello che riguarda la nostra amata Robur.
Nel mio piccolo, anch’io ho deciso di cimentarmi nell’esercizio di comunicazione che, ultimamente, va per la maggiore, pertanto indirizzo al presidente queste poche righe di sfogo e di domanda allo stesso tempo.
Dopo un inizio a dir poco promettente in cui tutte le componenti della nuova società le avevano azzeccate tutte, dal modo di porsi nei confronti della città all’allestimento di una squadra competitiva complementare al progetto sportivo, qualcosa si è rotto!
Da quel momento, caro presidente, lei ha deciso di esercitare le sue lettime prerogative di proprietario, il problema è che lo ha fatto passando da essere il proprietario ad essere il padrone. Peccato non abbia tenuto in considerazione che una società sportiva è composta da quattro soggetti Proprietà, Squadra, Staff e Pubblico e che questi devono necessariamente lavorare in perfetta sintonia affinché si possano raggiungere i risultati sperati.
Non è dato sapere cosa sia accaduto di così deflagrante da provocare il dissesto a cui stiamo assistendo, forse per creare un diversivo si è cercato di attribuire responsabilità all’esterno, quindi gli “pseudo tifosi” e gli organi d’informazione sembrano essere diventati il nemico numero uno solo per aver riportato ciò che trapelava dall’interno. Possiamo seriamente pensare che il parlare dei problemi ne diventi la causa? Siamo davvero così sprovveduti?
Il risultato è stato che una squadra che aveva brillato per impegno, abnegazione e capacità è diventata improvvisamente timida e balbettante. Spesso, scegliere di abbandonare il dialogo e sbattere il pugno sul tavolo porta a ritrovarsi con un pugno di mosche.
Aggiungo: siamo sicuri che questo metodo porti dei risultati imprenditoriali accettabili? L’apparire l’uomo “forte” della situazione paga?
O piuttosto sarebbe meglio scendere a compromessi da tutte le parti e salvare il salvabile anche solo per dare un senso ai soldi investiti? Offenderei la sua intelligenza se pensassi che lei crede davvero di poter sostituire dei giocatori che si sono dimostrati colonne della squadra e ricominciare il percorso come se niente fosse accaduto.
Finché è in tempo, non rovini tutto! La filosofia del “tanto peggio, tanto meglio” non paga, in particolare vale per un imprenditore che, altrimenti, resterà per sempre ricordato come uno che ha fallito.
Non giova a nessuno gettare il bambino insieme all’acqua sporca!
Grazie dell’attenzione,
Un tifoso da sempre, abbonato della tribuna coperta. Forza Siena e Forza La Robur!
Marco Lusini