Ci scrive Marco Lusini. A picca un ci piglià…

Apprendo che il padrone dell’ACR Siena ha fatto mestamente richiesta di concordato da presentare ai propri creditori per scongiurare il fallimento, gli auguro di trovare negli interlocutori spirito di collaborazione e ragionevolezza, speculari all’atteggiamento che lui ha avuto nei confronti della città di Siena in questi assurdi mesi di presidenza. La fine è imminente, che l’epilogo della sua società ormai vuota sia commisurato al suo comportamento!

E’ vero, abbiamo perso 2 categorie in un solo anno, abbiamo vissuto situazioni ai limiti del grottesco o anche peggio e siamo qui a leccarci le ferite, ma il padrone è riuscito in una cosa che nella nostra realtà è quasi impossibile, compattare una città di circa 55.000 anime divisa in 17 popoli che vivono in perenne competizione, non era facile! Dulcis in fundo, è riuscito a farsi sfilare da sotto al naso la rappresentatività della sua società rispetto alla città di cui portava il nome, un risultato imprenditoriale non da poco, la ciliegina insomma. Strategie apprese a Cambridge immagino, o forse ad Oxford? Mah!!!

Tra qualche anno noi torneremo ai livelli che ci competono e ci torneremo perché il tempo è galantuomo, almeno lui. Il ricordo della sua gestione societaria rimarrà invece nelle memorie come il peggior periodo della ultra secolare storia del calcio a Siena, ciascuno si distingue da par suo.

Se avesse avuto un briciolo di umiltà da calarsi nella realtà cittadina forse avrebbe imparato il ritornello finale di alcune canzoni contradaiole che mi sembra particolarmente adatto alla circostanza “…a picca un ci piglià, siamo avvezzi a comandà”.

Ciaone signor padrone, spero che le nostre strade non s’incrocino mai più.

Marco Lusini