Ci ha fatti prigionieri!

Il gong è suonato da molte ore e via via veniamo a conoscenza di notizie più certe e ancora qualche spiffero, che non manca mai. Cerchiamo di fare il punto anche se non sarà facile.

Certezze

ACR Siena ha rispettato gli impegni circa le scadenze federali relative ai tesserati, ha presentato la domanda di iscrizione (la CO.VI.SOC controllerà in questi giorni se completa), ma non ha presentato la fideiussione di 350.000, facendo mancare una delle condizioni necessarie per ratificare il buon esito della domanda. Con questa mossa, apparentemente incomprensibile, è stato evitato il fallimento, ma il Siena sarà comunque fuori dalla griglia della prossima serie C.

Ipotesi 1

Cosa succederà quando tutto sarà ufficializzato dalla FIGC? Gli scenari sono diversi, partiamo dal primo. L’ACR Siena cambia atteggiamento, rinuncia alla lunga serie di ricorsi (TNF, CAF, Collegio di Garanzia, TAR del Lazio e Consiglio di Stato che di fatto bloccherebbero tutto fino ai primi di ottobre con poche o punte speranze di ripartire da una qualsiasi categoria dei Dilettanti) consentendo così al sindaco Fabio di individuare una nuova proprietà. Ipotesi possibile, ma tutta da verificare.

Ipotesi 2

L’ACR Siena chiederà alla FIGC di essere iscritta fuori lista alla serie D, con la stessa denominazione attuale e stessa matricola, portandosi dietro tutte le pendenze economiche in sospeso. Questa è una strada da non escludere e dopo il caso Pordenone non proprio campata in aria, anche perché è richiesto solo il saldo di tutti gli emolumenti dei tesserati, cosa avvenuta sul filo di lana. Di fatto la società rimarrebbe nelle mani di Montanari e sarebbe sicuramente la situazione peggiore per tutti i tifosi e per la città.

Ipotesi 3

La terza ipotesi è legata alla seconda. Montanari iscrive la società in serie D, ma immediatamente cede il titolo ad un nuovo ipotetico compratore. Ma esiste davvero? Chi è disposto a trattare con Montanari? E se ci fosse, chi lo ha portato? Troppe domande senza risposta per crederci, ma seguendo la logica contorta e mai troppo chiara di questi ultimi tre anni, tutto ci sta.

Purtroppo c’è una sola certezza, quella che non avremmo mai voluto scrivere: la Robur è fuori e non ci saranno magheggi per invertire la sentenza. (Nicnat)

Fonte: FOL