Che nessuno cada dal pero

Era prevedibile e inevitabile alla luce di quanto successo da dicembre ad oggi. Abbiamo provato a lanciare qualche allarme, ma è stato raccolto da pochi, purtroppo, nemmeno dalla politica locale impegnata nella campagna elettorale e che si è limitata a qualche intervento più dialettico che concreto. Il lento, ma inesorabile cammino verso l’ennesimo campionato double face – un andata brillante e un ritorno quasi anonimo – si avvia alla conclusione. Del Siena divertente e concreto del girone di andata è rimasto ben poco. I motivi sono tanti e quanto stiamo vivendo era quasi scontato.

La gestione di Emiliano Montanari è stata disastrosa, in tutti i sensi, ma non sono esenti da responsabilità anche coloro che hanno portato avanti il suo programma, anzi, il suo non programma. Se ieri è stato schierato Favalli come centrale difensivo è solo perché si è regalato Silvestri al Cesena senza sostituirlo adeguatamente. La coppia Ferroni-Tarantino, ha portato in bianconero giocatori non pronti all’uso immediato, chi per immaturità, chi con un lungo periodo di fermo alle spalle e la squadra non solo non ha mantenuto l’assetto iniziale, ma è stata indebolita. Sicuramente avranno avuto il plauso della società, non quello dei tifosi.

Non è esente da colpe nemmeno Pagliuca che ha avuto momenti di grande tensione con la squadra, in parte rientrati, ma che hanno inevitabilmente lasciato il segno e invogliato Silvestri (ancora lui) a migrare verso altri lidi.  Una gestione diversa, più razionale e meno aziendale avrebbe potuto portare ad altri risultati.

Infine la squadra, un gruppo ammirato e apprezzato che sembra aver definitivamente perso quell’animus pugnandi che l’aveva caratterizzata. Hanno retto botta facendo quadrato per un lungo tratto, poi come spesso succede, quando i sogni e il frutto del proprio lavoro crollano, viene meno l’entusiasmo. Non è giusto, non è corretto e non è professionale, ma per quanto non si possa condividere, funziona così, in ogni campo.

Collaboratori non pagati, l’allontanamento di personaggi chiave, problemi sullo stadio, con il settore giovanile e femminile, il deferimento e quanto ancora potrà succedere in termini di penalizzazione, hanno avuto il loro peso e il Siena ancora una volta, anzi per l’ennesima volta, si avvia a concludere il proprio campionato tra la rabbia e la delusione generale. I playoff potrebbero svanire nei prossimi giorni, l’iscrizione è a rischio e il Siena, la gloriosa Robur, è finita ancora una volta sulle pagine nazionali e non per meriti sportivi. Il campionato sta per finire, ma a questo punto con la salvezza in tasca, conta poco anzi niente, prepariamoci ad affrontare le prossime settimane con speranza e meno illusioni, ma anche con tanta apprensione, perché se non cambia niente, se non ci sarà un cambio di proprietà, verseremo ancora una volta lacrime amare.  (Nicnat)

Fonte: FOL