Castellani sui lavori allo stadio: “Al momento siamo fermi, c’è il rischio di andare a giocare fuori”

Federico Castellani professionalmente svolge la sua attività come geologo. In tal senso è stato incaricato a redigere la relazione geologica propedeutica, assieme all’Ing. Sandro Corradi, per la messa a norma antisismica dello stadio Comunale a Siena. Riteniamo che possa chiarire, sinteticamente, le problematiche, l’iter da seguire e lo stato dell’arte, tecnico-procedurale e amministrativo.

Federico, facci un quadro generale sul tema.

A seguito di noti eventi sismici che da sempre caratterizzano il territorio nazionale da alcuni anni sono state, a più riprese, emanate normative tecniche in materia antisismica per tutte le strutture con particolare attenzione a quelle di uso pubblico.

Cosa prevede questa normativa?

In estrema sintesi, richiede che vengano prodotte valutazioni in primo luogo di vulnerabilità sismica. Questa valutazione è stata conclusa nell’anno 2017 credo.

Cosa è emerso dai risultati per il “Franchi”?                    

Dagli studi poc’anzi descritti emerge che sia la gradinata, che soprattutto la tribuna coperta, necessitano di interventi strutturali non di poco conto. Tribuna coperta che, com’è noto, risale alla metà degli anni ‘30. Naturalmente tale ipotesi progettuale è già stata sottoposta e condivisa dalla Soprintendenza.

Da un po’ di tempo stiamo vivendo una situazione di stallo, come ci si è arrivati?

La nuova amministrazione ha ereditato la messa a norma dello stadio, l’adeguamento sismico. Quindi ha stipulato una convenzione con l’allora proprietà e di conseguenza poi con l’attuale, che ha di fatto ereditato gli oneri di occuparsi, anche economicamente, dei lavori.

Quindi?

Il Siena calcio, dalla emissione delle normative già richiamate, gioca in deroga (peraltro proprio quest’anno concessa dopo quella scaduta nell’aprile 2022) che com’è noto dovrebbe scadere entro il mese di Agosto 2023.

Come entra in gioco la tua figura? Ripercorriamo la vicenda professionale.

Dal mese di febbraio-marzo 2022 vengo contattato in quella fase dall’ingegnere strutturale e dalla ex Società ACN Siena srl attraverso degli intermediari che avevano il compito di seguire la situazione da parte della proprietà armena.

Quando partono i sondaggi?

Il 14 aprile e terminano il 26 aprile. Il 19 maggio è stata consegnata la relazione in forma draft. Una volta consegnata, buona norma prevede di farla “validare e condividere” con l’ing. strutturista che formalmente deve fare il deposito al Genio Civile. Da quel momento si passa alla fase cantierabile. In questo intervallo di tempo perdo il contatto con la passata gestione che rimanda tutto all’attuale.

Poi cosa succede?

I primi di giugno inizio ad interfacciarmi con l’Ing. Montanari, il quale mi chiede gentilmente di aspettare e mi fa sapere che comunque, entro il 15 luglio, avrebbe saldato le mie competenze. Da allora e dopo molti tentativi non è stato mai possibile ottenere un incontro.

E poi?

In data 6 settembre 2022 mi rivolgo al mio avvocato di fiducia. Mandiamo due lettere di diffida, per PEC, invitandolo al saldo delle competenze stipulate e alle quali l’Ing Montanari non risponde. Successivamente vengo in contatto da un ex esponente della società che mi garantisce, interfacciandosi con l’Ing Montanari, che entro il 18 ottobre questa vicenda si sarebbe conclusa. Purtroppo mi risulta sia stato allontanato e ho perso nuovamente il contatto. Ad oggi tutto tace e non ho avuto modo di interloquire con la proprietà.

Allo stato attuale quindi come stanno le cose?

Al momento siamo fermi. Leggo che a breve dovrebbe esserci un incontro tra l’amministrazione e l’attuale proprietà per stabilire un “cronoprogramma”, ma credo potrebbe rivelarsi un’operazione tardiva e non utile. Il progetto di adeguamento sismico è già pronto, salvo il deposito. I tempi tecnici di cantiere si aggirano in almeno 120 giorni lavorativi: ottimisticamente circa 6 mesi tenendo conto delle festività o fermi cantiere. Credo si vada ben oltre il closing derogato al mese di agosto 2023. Questa è la situazione al netto di qualsiasi cronoprogramma.

Il nulla osta quindi è un passaggio obbligato per partire con i lavori.

Sì. Purtroppo, nonostante la benevola concessione dell’amministrazione, che ha di fatto allungato di circa 12 mesi i tempi, siamo fermi. Sia progettualmente, sia amministrativamente, sia esecutivamente.

Arrivati a questo punto, quali scenari potrebbero aprirsi a tuo avviso?

A mio modo di vedere tre tipi: o l’amministrazione concede, previo parere della Commissione Pubblici spettacoli, ulteriore proroga o si fa carico in surroga di effettuare i lavori rivalendosi poi in seguito. Oppure si trasloca fuori per il tempo necessario alla messa a norma delle strutture.

Nell’eventualità, che si spera possa essere remota, quali impianti potrebbe prendere in considerazione di utilizzare il Siena?

Questo è un problema che non spetta al sottoscritto ma alle autorità competenti in materia. Ma in tutti i casi il rischio e il disagio per tutti i tifosi sarà enorme.

Vuoi aggiungere qualcosa?

La messa a norma delle tribune non va confusa con l’opera di rifacimento di tutta l’area dello stadio e dello stadio stesso. Le due cose devono essere scorporate. Qui si parla di mantenere l’esistente e di mettersi in condizioni, normativamente, in grado di sfruttare lo stadio per le manifestazioni ad esso ricollegate. Prima o poi dovrà essere fatto. A prescindere da qualsiasi proprietà.

(J.F.)

Fonte: Fol