Carobbio contro tutti. Gli interrogati difendono Conte ed il Siena.
Nego che Carobbio mi abbia parlato, prima dell’incontro, della possibilità di pareggiare la partita. Mi ricordo di averlo salutato a fine partita, ma come solitamente avviene fra colleghi”. Cristian Bertani, durante l’audizione alla Procura federale del 13 aprile scorso, smentisce quanto detto da Carobbio in merito alla presunta combine in Novara-Siena. “Eravamo in ritiro a Novarello e nego che in questa occasione io abbia avuto alcun contatto con soggetti che mi abbiano chiesto la disponibilità ad alterare l’incontro – le parole dell’attaccante, oggi alla Sampdoria – Nessuno dei miei compagni mi riferì all’epoca o successivamente della possibilità di alterare l’incontro. Ho saputo dell’incontro tra il mio compagno Drascek e Vitiello solo dalla notizie apparse recentemente sulla stampa”.
ANCHE COPPOLA DIFENDE CONTE – Non solo Conte non parlò di alcuna combine, ma anzi scosse la squadra perché battesse il Novara. È la versione di Ferdinando Coppola, interrogato dalla Procura federale l’8 marzo scorso in merito alle rivelazioni di Carobbio sulla presunta combine in occasione della gara tra Siena e piemontesi. “Non mi risulta che durante la riunione tecnica pre-partita il nostro allenatore avesse detto alla squadra che la partita fosse concordata – racconta l’allora portiere del Siena – Mi ricordo dell’emozione che ho provato ad ascoltare le parole del mister (Conte, ndr) che ha esortato la squadra a impegnarsi al massimo perché la posta in palio era importante e perché venivamo anche da una sconfitta col Portogruaro”. Coppola conferma di aver conosciuto Drascek: “la serata prima dell’incontro, mi venne presentato fuori dall’albergo dove eravamo in ritiro e Vitiello mi disse che era un suo vecchio compagno di squadra”.
Su Albinoleffe-Siena Coppola conferma che il venerdì precedente alla gara si ritrovò con Vitiello e Carobbio “per andare in centro a Bergamo a fare spese”. “Fuori dall’albergo ho incontrato Poloni e Sala accompagnati da un altro giocatore dell’Albinoleffe di cui non ricordo il nome. Li ho salutati e poi loro si sono fermati a parlare con Carobbio. Io non ho sentito alcun riferimento ad accordi per cambiare il risultato della partita”.
TUTTI IN DIFESA DI CONTE – “Non ho avuto alcun sentore che il risultato di quella gara fosse stato in qualche modo concordato. Faccio presente che la stagione vedeva il nostro allenatore particolarmente motivato a conquistare la prima posizione in classifica, atteso che il suo desiderio era quello di giungere davanti all’Atalanta, che nella stagione precedente lo aveva esonerato”. Sono le dichiarazioni rese davanti alla Procura federale lo scorso 8 marzo 2012 da Daniele Faggiano, direttore sportivo del Siena, in merito alla presunta combine nella gara col Novara della stagione precedente denunciata da Carobbio. “Peraltro in quella stagione era stato concordato un premio per il conseguimento della prima posizione e vi era pertanto l’interesse di tutti a percepirlo”, sottolinea Faggiano, mentre per Albinoleffe-Siena “Carobbio, o altro tesserato del Siena, non mi ha mai parlato di possibili favori sportivi da concedere a squadre avversarie, ivi compreso l’Albinoleffe”.
Il ds precisa anche che: “alle riunioni tecniche partecipavano l’allenatore Conte, il suo vice Alessio e Stellini e forse anche il preparatore dei portieri Marco Savorani. Né io, né Perinetti partecipavamo a tali riunioni. Personalmente non ricordo di aver avuto un incontro con un calciatore del Siena col quale ho discusso argomenti che non fossero le solite questioni di ordinaria quotidianità”.
DRASCEK: Chiamato in causa da Carobbio per la presunta combine in Novara-Siena, Davide Drascek, nell’audizione alla Procura federale dell’8 marzo scorso, conferma di essere andato a trovare in albergo “il mio amico Roberto Vitiello”. “L’incontro avvenne nella hall dell’hotel alla presenza di diverse persone e di molti giocatori del Siena, i quali si trovavano in ritiro già due giorni prima della gara, credo perché volessero provare il campo sintetico prima della partita. La conversazione è durata circa un’ora ed abbiamo parlato di cose personali o di vecchie conoscenze, senza fare alcun riferimento alla partita di campionato che avremmo disputato dopo due giorni. Non avevo idea ci fosse un accordo per concludere in parità la gara, anche perché altrimenti non mi sarei recato nell’hotel. Non ho nutrito sospetti neanche successivamente, a gara avvenuta”.
Carobbio ha poi rivelato della combine con Gheller prima dell’inizio della partita. Ma l’allora giocatore del Novara, anche lui interrogato l’8 marzo, afferma che all’arrivo allo stadio, durante la ricognizione di rito, “mi fermai a parlare con Reginaldo, Sestu e Carobbio, calciatori del Siena con i quali avevo giocato assieme, rispettivamente nel Treviso con i primi due e a Varese con Carobbio. Ci scambiammo solo qualche convenevole di rito, quando io mi fermai a parlare con questi ultimi, Bertani non era presente. Sono certo non si parlò della gara, anche perché, sapendo che non avrei giocato, non ero interessato”.
VERSIONI DISCORDANTI TRA GARLINI E PASSONI – Versioni in parte discordanti davanti alla Procura federale quelle dei personaggi chiamati in causa da Carobbio per la presunta combine in Albinoleffe-Siena del 29 maggio scorso. Ruben Garlini, dopo Siena-Albinoleffe, ammette di aver parlato con Carobbio e :”mi disse che ci saremmo rivisti al ritorno e che avremmo visto come saremmo stati messi in classifica. Io compresi che, trattandosi della partita di fine campionato, valutando le rispettive classifiche, si sarebbe potuto giocare ‘non alla morte’. Io gli dissi: ‘vediamo’”. Garlini conferma che in occasione del ritorno “i miei compagni Poloni, Sala e Passoni sono andati all’Hotel del Siena. Passoni o Poloni mi riferì che sarebbe andato a salutare Carobbio in quanto lo conosceva. Ricordo che l’incontro ci fu il sabato sera prima della gara di domenica”. Ma secondo quanto detto da Dario Passoni alla Procura federale sempre l’8 marzo, c’era anche Garlini all’incontro, oltre a Sala e Poloni. “Non mi ricordo chi dei tre mi disse che saremmo andati lì per concordare l’esito della gara in favore dell’Albinoleffe. Mi sembra di ricordare che mi venne detto che il nostro interlocutore per il Siena sarebbe stato Carobbio con il quale peraltro Garlini e Poloni erano stati compagni di squadra. Pur rendendomi conto dell’illecità dell’operazione, non mi rifiutai di partecipare perché l’Albinoleffe aveva un disperato bisogno di punti per arrivare ai play-out”. Passoni conferma anche la presenza di Coppola e di “un altro giocatore del Siena di cui non ricordo il nome. Ricordo che fra tutti noi venne preso un accordo per il quale l’Albinoleffe avrebbe dovuto vincere la gara anche se non mi ricorso se si parlò del risultato esatto. L’incontro è durato solo pochi minuti, non più di 10-15 minuti”.
Fonte: Italpress