Caro Presidente………

 

le sue continue manifestazioni di fiducia non passano inosservate e non possono che far piacere a tutti coloro che seguono il Siena.

Credere ancora nel raggiungimento di un obiettivo sempre più lontano, le fa onore e questo esercizio che, al momento, riesce a lei, al tecnico, alla squadra e a pochi encomiabili tifosi, potrebbe diffondersi se si verificasse una netta inversione in termini di risultati, propri e altrui.

Troppo spesso alle parole di chi scende in campo non hanno fatto seguito i fatti e credere ancora nella salvezza resta molto difficile. Ognuno di noi ci spera, è ovvio, ma per crederci veramente, al punto in cui siamo, ci vogliono i numeri, non più le intenzioni.  Li aspettiamo.

Pensi che soddisfazione sarebbe se l’impresa, o meglio il miracolo, riuscisse! Per lei, per Malesani e i suoi ragazzi, ma anche per i tifosi che per una volta abbandonano i sogni e guardano la realtà.

E’ brutta questa affermazione, lo sappiamo, soprattutto per chi, come noi, ha avuto la fortuna di trovare sulla nostra lunga strada un personaggio che ci ha regalato un sogno e ci ha insegnato a sognare.

Noi facciamo parte di coloro che rifiutiamo decisamente il concetto “siamo il Siena, contentiamoci, abbiamo fatto sette anni di serie A….”. E perché no 14 anni, o 21? No, proprio perché siamo il Siena, non ci accontentiamo, perché facciamo parte di una realtà in cui tutto è possibile,  perché abbiamo dimostrato che la serie A non ci sta larga.

Abbiamo raggiunto questo traguardo grazie ad una lucida follia e da allora abbiamo dimostrato di meritare la posizione conquistata. L’abbiamo fatto mettendo in campo le nostre forze, il nostro entusiasmo, la nostra fede. 

Ora siamo vicini al risveglio, il sogno potrebbe terminare, ma lei ha in mano tutte le carte per far si che, nell’eventualità, questo sia solo interrotto, non finito, come a volte facciamo in quelle piovose giornate invernali in cui chiudiamo la sveglia, ci giriamo dall’altra parte e ricominciamo a sognare.

Carte importanti che sicuramente saprà giocare, ristrutturando la società nel migliore dei modi, assegnando ruoli importanti a persone professionalmente preparate, abbandonando una volta per tutte l’approssimazione e l’improvvisazione che hanno caratterizzato la gestione Stronati.

Una società ben strutturata, con le persone giuste al posto giusto, sono una base importante da cui ripartire e questo è ciò che le chiediamo.

La sua esperienza in una società molto più “pesante” della Robur, per bacino di utenza e per storia, le avrà sicuramente insegnato che nel calcio improvvisazione e approssimazione sono handicap che non portano lontano.

Il Siena, nella prossima stagione, potrà contare su risorse importanti, indipendentemente da quale sarà l’epilogo di quella in corso e sarà vitale affidarle a personaggi preparati che sappiano sfruttarle per ottenere il massimo.

Veniamo da un’esperienza in cui un osservatore è diventato DS e un ex calciatore di serie C un DG, basta vedere i risultati per non ricascarci; questi due ruoli occupano un posto nevralgico all’interno di una società e impongono una scelta oculata.

Sia chiaro che diciamo tutto questo senza conoscere i suoi programmi in merito, ma la nostra esperienza ormai quarantennale ci impone di attirare la sua attenzione su questi aspetti importanti, magari correndo il rischio di cadere nell’ovvietà.

Concentrarsi sul finale di questo campionato è importante, ma altrettanto lo è iniziare la programmazione del prossimo che dovrà essere improntato verso un recupero di quella dignità e fierezza che troppi episodi hanno offuscato in questa stagione, indipendentemente dalla serie in cui militeremo.

Siena ha un grande patrimonio, i tifosi, sta a lei e ai suoi programmi non disperdere questa passione sconfinata.

Queste sono le ultime ore che ci dividono dall’ennesima occasione di riscatto, da una partita da dentro o fuori come tante altre in questo campionato che non abbiamo sfruttato. La squadra avrà l’occasione del riscatto, la possibilità di tenere accesa la speranza, ma in questa impresa sarà sola . Fisicamente sola, non abbandonata, perché accanto a lei trepideranno mille e mille cuori, quelli di coloro che hanno vissuto una stagione allucinante che ha graffiato l’anime ma non sopito la passione. Fare i processi non ci è mai piaciuto e non lo faremo nemmeno in questa occasione, ma una cosa è sicura: sul banco degli imputati non siederanno mai i tifosi della Robur. (nicnat)

Fonte: Fedelissimo Online