Carboni: Domani in campo per l’orgoglio e per la dignità

Nel giorno della contestazione, quello in cui la voce dei tifosi bianconeri presenti a Uopini lo contesta per i risultati e le prestazioni della sua Robur, mister Carboni, di voce, fa sentire la sua. All’indomani della pubblica conferma in panchina da parte del presidente Ponte, il tecnico non ribatte alle accuse e lascia da parte l’aspetto tecnico: “Domani in campo scendiamo per l’orgoglio e la dignità”. “E’ stata una settimana molto difficile – esordisce -: siamo dispiaciuti, io per primo, per la situazione che si è creata. L’unica cosa che possiamo fare è reagire, lavorare, accettare le critiche e domani centrare un risultato importante per raggiungere il prima possibile l’unico obiettivo che ci è rimasto. Non abbiamo attenuanti”. Il Franchi, domani, per la prima volta, rimarrà in silenzio… “Sappiamo che giocheremo in un ambiente in protesta – ha proseguito -, ma dobbiamo trovare tutti insieme le energie nervose che servono. Certo, i giovani possono risentire maggiormente delle critiche, infatti i saranno i giocatori con più esperienza, domani, a dover dare alla squadra equilibrio, per allentare il più possibile la pressione. In campo ci saranno gli uomini che hanno la personalità giusta per affrontare una partita di questo tipo. La formazione l’ho già in testa per 8/11, forse anche 9, devo solo valutare, a livello fisico, gli strascichi lasciati dagli ultimi impegni ravvicinati”. “Se ho parlato con i senatori – risponde Carboni -? Più che parlare qua dobbiamo trovare la forza di reagire a una situazione che dispiace a tutti. Sì, ‘orgoglio’ è la parola chiave in questo momento: il nostro è un mestiere particolare, in cui la testa deve essere concentrata sul campo, ma in cui bisogna essere professionisti anche fuori. Ogni cosa che fai gira intorno alla prestazione della domenica. Il calcio è una materia complessa in cui la testa condiziona tutto: dobbiamo reagire, guardare avanti”. Il mister è tornato sulla partita di Foggia, la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. “Abbiamo giocato un primo tempo dignitoso – ha chiuso l’allenatore della Robur -, in un ambiente particolare, che ha anche condizionato l’operato dell’arbitro, visto che il rigore concesso al Foggia era inesistente. Al secondo gol ci siamo disuniti e ci siamo fatti prendere dalla paura. Loro hanno giocato la gara perfetta, per riscattare il periodo di contestazione. Il rammarico è tutto per aver buttato via il vantaggio conquistato all’andata, quando, noi, avevamo disputato una partita quasi perfetta: per come si era messa, pur avendo il Foggia valori diversi dai nostri, potevamo davvero arrivare in finale. La sconfitta ha lasciato un segno pesante e questo domani lo dobbiamo fare vedere, con determinazione e rabbia”. (Angela Gorellini)

Fonte: Fedelissimo on line